
L’ondata di novità che Oracle ha presentato durante l’AI World a Las Vegas attraversa l’oceano e si riversa nella sede milanese della società, tra pareti di cristallo che ospitano una mezza dozzina di manager, tutti entusiasti dell’idea che il gigante creato da Larry Ellison stia vivendo un passaggio storico. “Per dare un’idea dell’importanza che Oracle sta assegnando all’intelligenza artificiale generativa e agentica, basti pensare che abbiamo ribattezzato il nostro tradizionale evento mondiale di Las Vegas da: CloudWorld a AI World”, puntualizza l’ad italiana, Carlota Alvarez.
È stato lo stesso Ellison, a ricordare che “la rivoluzione portata nel mondo delle imprese dall’intelligenza artificiale agentica ha dimensioni e risvolti pervasivi più importanti dell’avvento di internet”. Alvarez allarga il discorso al di fuori dell’ambito b2b, ricordando che “la scoperta di alcune caratteristiche di determinate proteine non sarebbe stata nemmeno pensabile fino a qualche anno fa. E la possibilità di cambiare e migliorare interi ecosistemi, come la sanità, si rende concreta usando questa tecnologia. L’integrazione pervasiva, ‘embedded’, come diciamo in Oracle, dell’IA in tutti i nostri prodotti e nei processi delle aziende clienti è uno dei dati più rilevanti di questo momento. I nostri prodotti offrono la possibilità di applicare l’IA in maniera semplice e immediata, senza soluzione di continuità”.
Ellison ha detto alla platea di Las Vegas che “Oci – Oracle Cloud Infrastructure, il cloud di seconda generazione di Oracle – è ormai una realtà che dimostra ogni giorno di essere l’ambiente ideale per la gestione sicura e performante di grandi volumi di dati e dei carichi di lavoro che impone l’IA”. Questo perché ha tre caratteristiche chiave: sicurezza, integrazione e apertura verso le diverse piattaforme, abbinate a un rapporto prezzo-prestazione che fa la differenza.
Ed è proprio la parola “apertura” quella che Giovanni Nubile, country leader applications per il settore privato, fa sua dall’evento mondiale di Las Vegas. Aperture verso OpenAI, Google, xAi, Anthropic e altri llm ancora. “La nostra suite Oracle Fusion Cloud Applications mette a disposizione nativamente, by design, 400 diversi agenti IA che diverranno presto 600, tutti disponibili subito per i nostri clienti attraverso aggiornamenti trimestrali inclusi nel canone di abbonamento”, spiega. Si tratta, secondo l’azienda, di un’accelerazione senza precedenti, favorita anche da strumenti come AI Agent Studio, che permette di sviluppare e personalizzare gli agenti in base a specifiche necessità.
E al cronista che chiede di offrire case study nel mercato b2b Italia, Nubile sottolinea: “Da settembre la domanda nel nostro mercato si è letteralmente impennata e quasi tutti i settori, dalla sanità all’energia alla manifattura, stanno mettendo in testa ai loro meeting l’espressione IA agentica”.
Luca Vellini, che da country leader applications segue invece il complesso settore pubblico, ricorda: “Questa apertura a 360 gradi verso diversi modelli llm (che si aggiungono a quelli di Meta e Cohere inizialmente disponibili) offre ai nostri clienti un’ampia scelta di possibilità per migliorare l’integrazione. Anche le nostre pmi – che sono la base dell’economia italiana – si stanno affrettando nel valutare l’adozione per non perdere la possibilità di crescere e migliorare il loro Roi”.
Il potenziamento del comparto tecnologico all’interno di Oracle viene sottolineato da Andrea Sinopoli, vp technology e country leader cloud tech/Oci: “Oracle mette in evidenza il suo dna, costituito da tecnologia+innovazione di alto livello, con la nomina recente dei due ceo, Clay Magouyrk e Mike Sicilia, con un cv 100% tecnologico”:
Sinopoli va sul concreto, sottolineando quella che chiama “imbattibilità del rapporto costo-prestazione del nostro cloud infrastrutturale. Non si tratta più di un tema teorico, una dichiarazione di intenti, ma di qualcosa di sostanziale, che i nostri clienti testano ogni giorno”. Sinopoli parla del rapporto di fiducia che si sta innescando tra i grandi addestratori di modelli e Oracle. “La stessa OpenAI, che si attesta come leader del settore, è intervenuta durante l’evento di Las Vegas per sottolineare come la scalabilità e le prestazioni del cloud di Oracle rispondano perfettamente alle loro richieste e che Oracle è stata sensibile alle loro esigenze fin dai primi contatti”.
Secondo Mario Nicosia, vp e country leader technology data platform e multicloud, “avvicinare il dato all’IA è uno dei passaggi essenziali per l’integrazione dei modelli nei processi d’impresa. La nostra data platform è in grado di unificare tutto, offrire interoperabilità con gli llm per addestrarli su dati privati oltre che pubblici”. Alla domanda sulla sicurezza di questi dati ricorda: “È garantita attraverso strumenti dedicati come il ‘profile agent’: ogni utente è profilato e impostato in modo tale da poter vedere e usare solo i dati per i quali è stato autorizzato. È possibile quindi interrogare i dati in modo aperto e sicuro usando llm. Allo stesso modo è possibile darli in pasto agli agenti IA per renderli più contestualizzati rispetto al settore in cui opera l’azienda”.
Interessante, in ambito sanitario, la collaborazione tra Biofy Technologies, impegnata ad affrontare le sfide della resistenza agli antibiotici, che sfrutta proprio Oci di Oracle per supportare l’utilizzo dell’IA, identificare le infezioni batteriche e determinare i profili di resistenza. Oci ha aiutato Biofy a ridurre i tempi di diagnosi della resistenza agli antibiotici da cinque giorni a meno di quattro ore, ottenendo prestazioni migliori del 50% a un costo fino alla metà rispetto ad altri cloud provider.
“Salvare vite umane è ciò che ci motiva”, ha affermato Paulo Perez, ad di Biofy Technologies dal palco di Las Vegas. “Consideriamo Oracle un vero partner, in quanto ci fornisce supporto tecnico locale per aiutarci a ottimizzare l’intelligenza artificiale generativa completamente gestita di Oci e Oracle AI Vector Search per il sequenziamento avanzato del dna. Con prestazioni migliori e un rapporto costi-benefici più contenuto, Oci offre la scalabilità necessaria per democratizzare l’analisi dei dati genetici per ospedali e laboratori in tutto il mondo.”
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