Uno smartphone dovrebbe ricaricarsi completamente in un minuto, per liberare gli utenti dall’ansia della presa di corrente da cercare in aeroporto. Il traguardo ora sembra più vicino: la cinese Xiaomi, con un filmato pubblicato su Twitter, ha presentato il suo Hyper Charge: un dispositivo da 200 W che in 8 minuti ricarica al 100% una batteria di nuova generazione da 4000 mAh. Se si preferisce rinunciare al cavo e usare un sistema wireless messo a punto dalla stessa azienda, i minuti diventano 15.
Charge up to 100% in just 8 minutes using wired charging and 15 minutes wirelessly! #XiaomiHyperCharge
Too good to be true? Check out the timer yourself! #InnovationForEveryone pic.twitter.com/muBTPkRchl
— Xiaomi (@Xiaomi) May 31, 2021
In un primo momento, il traguardo degli otto minuti sarà limitato ad alcuni modelli che l’azienda promette di annunciare a breve. Gli analisti prevedono che i primi prodotti coinvolti saranno gli smartphone di fascia alta della famiglia Mi 11.
La corsa contro il tempo di Lei Jun
L’azienda fondata da Lei Jun, – 26,9 miliardi di dollari di patrimonio, soprannominato lo Steve Jobs cinese per la sua passione per i metodi del fondatore di Apple – è giunta a questo traguardo dopo varie tappe intermedie. Nel marzo del 2020 Xiaomi aveva introdotto una ricarica wireless a 40 W. Nell’agosto successivo aveva annunciato poi la nuova tecnologia di ricarica a 50W, sempre senza fili, destinata alla famiglia di smartphone Mi 10. Il trucco, secondo gli analisti, consiste in un nuovo chip dedicato alla ricarica, che abbatte i tempi rispetto ai dispositivi della concorrenza.
Il produttore cinese, famoso anche per i suoi monopattini elettrici e per i prodotti smart home, è terzo nella classifica mondiale dei produttori di smartphone diffusa da Canalys, con 49 milioni di pezzi consegnati nel primo trimestre del 2021. L’incremento del 62% porta il marchio a un passo dai giganti Samsung e Apple.
Xiaomi torna in America
Circa due settimane fa Xiaomi ha visto le sue azioni compiere un balzo del 6,71% alla Borsa di Hong Kong dopo la cancellazione del suo nome dalla blacklist delle aziende sgradite al governo statunitense. L’amministrazione Trump aveva associato le attività del gruppo all’esercito cinese: accusa smontata dalle sentenze dei tribunali federali cui l’azienda aveva fatto ricorso.
Dopo mesi di lotta, il 12 marzo Xiaomi ha ottenuto dalla Corte un’ingiunzione diretta al dipartimento della Difesa per impedire l’attuazione o l’esecuzione della designazione di Xiaomi come Ccmc [Communist Chinese military company]. La Corte “ha annullato completamente e con effetto immediato la restrizione dell’ordine esecutivo 13959 che vietava alle società statunitensi di acquistare i titoli di Xaiomi e l’obbligo di cedere le loro partecipazioni azionarie”.
Ora Apple dovrà quindi combattere in casa propria un concorrente che in pochi anni ha scalato la hit parade dei costruttori di smartphone e ha dimostrato di potere ottenere brevetti di alto valore in anticipo sul mercato. Per citare un esempio, oltre alla ricarica ultraveloce, nel nuovo modello Mi 11 Ultra viene introdotto uno zoom da 120x.
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