Anche se negli ultimi anni il mondo della finanza ha visto nascere ed emergere nuovi strumenti di investimento e finanziamento, vedendo al contempo aumentare il fenomeno delle spac, a svantaggio delle tradizionali ipo, investire nei mercati risulta ancora oggi un importante asset da tenere in considerazione. Anche in un contesto macroeconomico totalmente ribaltato e rivoluzionato dalla crisi innescata dal Covid-19 e dal riacuirsi delle limitazioni imposte dai vari governi per limitare la diffusione del virus.
Manovre economiche, sostegni a fondo perduto, incentivi fiscali, Next Generation Eu, sono stati diversi i protagonisti degli ultimi mesi. Eppure, nonostante siano passati talvolta in secondo piano, i principali indici azionari mondiali hanno continuato a crescere, archiviando questi primi sei mesi del 2021 in positivo. Da Milano a Parigi, da Amsterdam a Francoforte, da New York a Hong Kong, la scia verde sembra non avere fine e porta con sé nuovi record storici che permetteranno ai posteri di scrivere l’ardua sentenza.
Da gennaio a giugno 2021, le migliori performance europee spettano senza alcun dubbio al Cac 40 di Parigi e all’Aex di Amsterdam che hanno fatto registrare una crescita semestrale del 17,23% e del 16,9%. Vicini il Dax30 di Francoforte e il nostro Ftse Mib di Milano che hanno chiuso con un incremento del 14% e del 13%, facendo segnare rispettivamente un nuovo record storico (visto che il Dax30 ha chiuso sopra i 15700 punti) e i massimi dall’ottobre 2008. E se il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid hanno guadagnato poco meno del 10%, oltreoceano Wall Street ha messo a segno una tripletta devastante. Con il Dow Jones in rialzo del 14%, l’S&P500 del 16% e il Nasdaq addirittura del 33%, segno che la tecnologia rappresenta un asset fondamentale per la crescita. Tra l’altro, va anche evidenziato che per l’S&P 500 è il secondo miglior semestre della sua storia dopo l’incremento del 17% ottenuto nel primo semestre del 1998, come riporta Forbes. Guardando a oriente, invece, gli ultimi sei mesi si sono chiusi leggermente in positivo. Con il Nikkei di Tokyo e l’Hang Seng di Hong Kong che hanno fatto registrare un aumento di poco più del 5%.
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I migliori titoli del Ftse Mib nei primi sei mesi del 2021
Concentrandoci esclusivamente sul principale indice di Piazza Affari, sono diversi i titoli che hanno fatto segnare una crescita double digit in questi primi sei mesi del 2021, soprattutto nel settore bancario. Con Banco Bpm che si è guadagnato lo scettro di miglior titolo del Ftse Mib alla chiusura della seduta di Borsa di ieri: un aumento del 50,36% che ha portato le azioni dal prezzo di 1,84 euro a 2,71 euro per azione.
La top 10
- Banco BPM: +50,36%
- Stellantis: +40,4%
- Tenaris: +39,5
- CNH Industrial: +35,5%
- Poste Italiane: +34,5%
- Banca Generali: +32,12%
- A2A: +32,1%
- Unicredit: +31%
- Mediobanca: +30,8%
- Bper Banca: +23,9%
Guardando ai peggiori, anche se sono decisamente in numero inferiore, è Ferrari a guadagnarsi la maglia nera del Ftse Mib, con una performance semestrale negativa del 7,8%. Male anche Saipem, Diasorin Enel e Inwit che hanno fatto registrare un calo rispettivo del 7,4%, del 6,1, del 5,3 e del 4,1 per cento.
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