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L’ex presidente e cofondatore di Neuralink si mette in proprio. E sfida Elon Musk

Il cofondatore e presidente Max Hodak aveva lasciato la palazzina color indaco chiaro di San Francisco – sede di Neuralink – sbattendo la porta nel maggio scorso, senza spiegare le sue ragioni. I media ipotizzarono che lo stesso Elon Musk, spazientito dai ritardi della startup che vuole impiantare chip nel cranio di milioni di persone, lo avesse licenziato. Quando gli chiesero che cosa avrebbe fatto, Hodak rispose: “Di certo non andrò ad occuparmi di Jurassic Park”.

Hodak è invece rispuntato nel mercato dei sistemi brain-computer interface. Come un fiume carsico, dopo mesi di immersione, ha dato vita alla società Science Corp, che si occupa di interfacce cerebrali e neuroscienze, finanziata con oltre 47 milioni di dollari provenienti da 14 diversi investitori. Ben pochi, rispetto ai 363 milioni raccolti da Neuralink, ma il settore in cui operano le due aziende è in rapida ascesa e il futuro potrebbe presentarsi roseo.

Fuga da Neuralink?

Secondo il sito Futurism, Hodak non è il solo scienziato ad aver mollato Musk. Un altro personaggio di rilievo che lo ha seguito nella nuova impresa è Alan Mardinly, direttore della divisione biologica di Neuralink. Ma non basta: frugando tra i profili di LinkedIn si scopre che anche Corey Wolin, ingegnere specializzato in hardware, avrebbe lasciato Neuralink. Elon Musk, dunque, deve ora rimpolpare la startup con nuovi scienziati. Anche perché quello che ha seguito Hodak è un team che rappresentava la “testa” pensante della struttura.

Un altro personaggio molto noto sulla baia di San Francisco, dove operano migliaia di startup innovative, è Jed McCaleb, che avrà il ruolo di direttore generale. Per chi conosce il settore delle criptovalute, McCaleb è un pezzo da novanta. È infatti fondatore del famoso exchange Mt. Gox, che nel 2014, dopo la sua uscita come socio di maggioranza, subì un attacco da cybercriminali che stornarono 850mila bicoin, il cui valore, attualizzato, è di circa 40 miliardi di dollari.

Max Hodak, la maialina e la scimmietta

Max Hodak è il neuroscienziato che ha impiantato nei crani di una maialina (Gertrude) e di una scimmietta (battezzata da Musk con il nome di Pager): un minuscolo chip per collegare la loro mente a un pc in cui la scimmietta riusciva a giocare a Pong. 

Nelle presentazioni alla stampa, l’istrionico Musk lo aveva tenuto sempre nell’ombra. Hodak adesso si è preso la sua rivincita. Con il suo team punta a fare le cose in grande nel mercato delle interfacce uomo-macchina, settore in forte sviluppo. Science Corp ha depositato i documenti alla Securities and exchange commission (Sec, l’ente federale statunitense che vigila sulla Borsa), in cui compare un indirizzo ad Alameda, California: una sede con una superficie di oltre 6.500 metri quadrati.

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