La malasanità è uno dei fenomeni, purtroppo molto diffusi, che suscita un costante interesse nell’opinione pubblica. Sia per il fatto che ci si riferisce ad errori commessi da medici o personale sanitario con conseguenze drammatiche (talvolta letali) che potevano essere evitate, sia perché le vittime e i loro familiari cercano di avere giustizia anche a distanza di tempo dal fatto avvenuto.
Infatti, le vittime di malasanità possono avere diritto al cosiddetto risarcimento per danno biologico. Una definizione che include le lesioni, temporanee o permanenti, dell’integrità psicofisica della persona. Ed è proprio qui che interviene Periplo Familiare, la prima associazione italiana per le vittime di malasanità, in quanto si occupa di tutti gli aspetti del percorso di richiesta del risarcimento.
Ovviamente però, essendo un tema molto delicato e sempre attuale, è opportuno conoscere nel dettaglio il fenomeno della malasanità in Italia e le tutele a disposizione di chi subisce un danno a causa di un errore medico.
Casi di malasanità in Italia: quanti sono e come agire
“Le cause pendenti instaurate nei confronti delle strutture sanitarie pubbliche e private sono circa 300.000”, afferma Periplo Familiare, “le richieste di risarcimento per danno biologico sono 35.000 ogni anno, con un costo per lo Stato che ammonta a circa 22,5 milioni di euro l’anno, il 15% della spesa sanitaria complessiva”.
Questo significa che la malasanità ha un impatto anche sulla spesa pubblica, poiché il costo medio per sinistro risarcito ammonta a 96.831 €, in aumento del 4% secondo gli ultimi dati disponibili.
I reparti in cui gli errori medici avvengono più frequentemente sono: Ortopedia e Traumatologia (il 20,3% dei casi), Chirurgia Generale (12,9%), il Pronto Soccorso (12,6%) e Ostetricia (10,9%).
Cosa può fare chi è vittima di malasanità?
“Rivolgendosi a Periplo Familiare – sottolinea l’associazione – chi ha subìto un errore sanitario può contare sull’assistenza completa di un team di professionisti fidelizzati in ambito medico e giuridico, e, soprattutto, sa di trovare ascolto e comprensione, perché spesso queste persone vengono lasciate sole ad affrontare una situazione di estrema gravità, per questo noi crediamo che sia fondamentale assicurare il massimo sostegno possibile”.
Quali sono i punti di forza di Periplo Familiare
Nel dettaglio, Periplo Familiare offre una consulenza medico-legale gratuita per verificare se sussistono elementi di responsabilità, e in caso affermativo procede con indagini più approfondite e con un’eventuale perizia, se necessario, per poi iniziare una trattativa con il soggetto responsabile dell’errore o il suo assicuratore.
Uno dei punti di forza dell’associazione, rispetto agli altri studi legali operanti nel settore, consiste nella ricerca di una conciliazione fra le parti, per ottimizzare i tempi e far ottenere al cliente il giusto risarcimento grazie a un accordo bonario, senza dover andare in giudizio.
Nel caso in cui, invece, la trattativa non vada a buon fine, si prosegue con l’azione giudiziaria. L’equipe dell’associazione, composta da avvocati e medici legali, segue ogni fase del procedimento, supportando le vittime di malasanità per tutto il tempo necessario, fino all’ottenimento del risarcimento per i danni subiti.
Periplo Familiare ha un ulteriore tratto distintivo: è la prima associazione italiana ad essersi occupata di medical malpractice, ovvero della tutela legale delle vittime di errori medici.
Costituita nel 1992, l’associazione si è avvalsa da subito del contributo di illustri luminari del diritto sanitario, inoltre può vantare di aver avuto come Presidente onorario il celebre giudice Santi Licheri (noto per il programma televisivo Forum) successivamente sostituito dal professor Angelo Fiori, Professore Emerito dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore “A. Gemelli” di Roma.
Grazie a queste caratteristiche, l’associazione si è sempre più affermata nel tempo ed ha consolidato la propria leadership nel settore, fornendo un sostegno concreto a chi cerca giustizia e intende veder riconosciuto il proprio diritto alla salute.
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