Continua la battaglia all’interno di Generali. Il Leone di Trieste va all’attacco del patto sottoscritto a settembre tra Francesco Gaetano Caltagirone, Leonardo Del Vecchio e Fondazione CrT. Lo stesso che Caltagirone ha lasciato di recente. Generali ha infatti presentanto ufficialmente due quesiti all’Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) e alla Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa) in merito proprio alle partecipazioni possedute dai due imprenditori.
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Fatti principali
- In una nota ufficiale, Generali ha deliberato di “presentare ad Ivass il quesito se la partecipazione complessivamente acquisita dal Gruppo Caltagirone, da Fondazione Crt e da Delfin S.à r.l. (pari al 16,309% del capitale sociale dalle ultime comunicazioni ufficiali) sia soggetta ad autorizzazione ai sensi della normativa in tema di assicurazioni in relazione alla acquisizione di concerto di partecipazioni qualificate, comunque superiori al 10%”. Secondo la normativa, infatti, le partecipazioni sopra il 10% devono essere autorizzate dall’Autorità che vigila sulle assicurazioni, in quanto “partecipazioni qualificate”.
- Inoltre, è stato chiesto alla Consob “se tale acquisizione sia soggetta agli obblighi di comunicazione in ordine, fra l’altro, ai programmi futuri ai sensi della normativa vigente per coloro che, anche di concerto, superino una percentuale del 10% del capitale sociale e se vi siano state asimmetrie informative rilevanti per il mercato”. In questo caso, uno dei dubbi più spinosi per le autorità sarà capire se tra i tre soggetti che hanno dato vita al patto ci sia o meno concerto.
Il patto in Generali
Dopo le decisioni di Caltagirone e di Bardin, ad di Delfin, (nonché braccio destro di Leonardo Del Vecchio) di dimettersi dal cda di Generali, la scorsa settimana il patto parasociale stabilito tra i tre protagonisti è stato sciolto. Decisiva è stata, infatti, la scelta di Caltagirone di rescindere unilateralmente dall’accordo e presentare una propria lista di candidati per il nuovo cda. Punto fondamentale della rottura all’interno di Generali.
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