Renzo Rosso punta a portare in Borsa la sua Otb “tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025”. Lo ha confermato il ceo Ubaldo Minelli in occasione della presentazione del primo report di sostenibilità del gruppo di moda e lusso a cui fanno capo i marchi Diesel, Jil Sander, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, le aziende Staff International e Brave Kid, e che detiene una partecipazione nel Brand Amiri.
Il futuro di Otb tra Borsa e acquisizioni
La crescita di Otb non passa solo dalla quotazione, ha aggiunto l’imprenditore miliardario – con un patrimonio stimato da Forbes di 2,2 miliardi di dollari – ma anche da linee esterne. Otb starebbe infatti valutando possibili acquisizioni, ma le opportunità risultano poche.
“Non è facile trovare realtà belle e importanti come vorremmo. Sul tavolo ne abbiamo tante, però fai la due diligence e su 100 società ne porti a casa una. È un lavoro massacrante per questo abbiamo un’area che si occupa solo di questo. Ma Otb è un gruppo solido, stiamo bene e le banche addirittura ci hanno detto puoi sognare a occhi aperti. Per questo siamo sul mercato e stiamo valutando”.
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L’impegno nella sostenibilità
Quello che è certo invece sono i risultati dell’impegno verso la sostenibilità. Un lavoro di monitoraggio e rendicontazione che, sulla base di tre macroaree Protecting our planet, the New fashion system e Brave together, ha coinvolto tutti i brand, i dipartimenti e lo staff per misurare i traguardi raggiunti con particolare focus sul 2021 e la carbon footprint del gruppo nel triennio 2019-2021.
“Investo in questa direzione da anni”, ha sottolineato Rosso, “puntando sulla formazione di tutti i miei manager che attraverso questi insegnamenti hanno imparato ad affrontare qualsiasi momento professionale ragionando e prendendo ogni decisione di business in maniera responsabile. Oggi finalmente annunciamo tutto il lavoro che è stato fatto in questi anni con degli obiettivi concreti che ci siamo posti, tra i quali ad esempio il raggiungimento della neutralità carbonica delle nostre operazioni entro il 2030, in anticipo rispetto a quanto stabilito dall’Unione europea”.
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Anticipare l’obiettivo net zero
Secondo il report nel 2021 il 41% dell’elettricità utilizzata all’interno dell’azienda è arrivata da fonti rinnovabili. La volontà è quindi anticipare l’obiettivo di net zero prima del 2030 per quel che riguarda le operazioni interne e quello 2050 per l’intera catena del valore. Per raggiungere questi obiettivi la strategia di sostenibilità del Gruppo Otb prevede la crescita al 100% dell’elettricità da fonti rinnovabili al suo interno entro il 2025.
Dal 2019 al 2021, inoltre, il gruppo ha ridotto del 5% la sua impronta carbonica. Mentre il 90% della carta e del cartone degli imballaggi proviene da foreste gestite in modo sostenibile. Per migliorare la sostenibilità il gruppo prevede di predisporre delle linee guida sulla biodiversità per i suoi brand e i suoi fornitori per ridurre l’impatto ambientale. A ciò negli ultimi anni sono stati avviati 300 progetti sociali che guardano in primo luogo alle fasce più deboli a livello globale.
La filiera locale e il progetto Cash
Lo sviluppo sostenibile e responsabile per il Gruppo Otb passa anche attraverso la cooperazione e il forte legame con il tessuto produttivo locale. Infatti, al 2021 il gruppo conta oltre 1.600 fornitori, di cui il 73% con sede in Italia (che diventano 80% nel segmento lusso). E quasi il 60% degli acquisti totali effettuati localmente in Italia.
“È importante che un grande gruppo come Otb tracci la rotta e supporti al contempo la filiera produttiva, rappresentata nella maggior parte dei casi da piccole e medie aziende basate in Italia”, ha aggiunto Minelli. Tra i progetti del gruppo c’è infatti Cash, il programma di sostegno finanziario ai fornitori istituito sin dal 2013, che mette a disposizione di tantissime piccole imprese.
Circolarità e tracciabilità sono, invece, gli altri due elementi chiave nel modo di agire sostenibile del gruppo che grazie alle potenzialità della blockchain, sviluppata da Aura Blockchain Consortium di cui è tra i membri fondatori, e di altre tecnologie per diffondere pratiche commerciali socialmente responsabili.
“Creare, produrre, vendere e restituire una parte dell’incasso: questo è il mio concetto di impresa, che deve essere inserita in un modello di economia circolare. Ed è quello che stiamo facendo anche con la Otb Foundation”.
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