Se la corsa alla realizzazione del vaccino contro il Covid-19 è stata una delle più veloci sfide affrontate dal settore farmaceutico, ce n’è un’altra – molto più comune, ‘normale’ e antica – che sta facendo le fortune di quella che, nel giro di pochi mesi, è diventata la casa farmaceutica con la più alta capitalizzazione di mercato. Stiamo parlando della canadese Novo Nordisk e della sua lotta all’obesità. Una lotta, peraltro, nata per pura causalità. Ma andiamo con ordine.
Novo Nordisk supera anche Lvmh
Specializzata nella cura del diabete, dell’emofilia, dei disturbi della crescita e della terapia ormonale sostitutiva, Novo Nordisk – che lo scorso marzo ha festeggiato i suoi primi 100 anni di storia – vanta una capitalizzazione di mercato di oltre 2.900 miliardi di corone danesi, ossia circa 394 miliardi di euro. Una cifra che le vale il secondo gradino del podio nel mondo pharma – dietro solamente a Eli Lilly and Company per capitalizzazione di mercato – e il titolo di regina d’Europa proprio per capitalizzazione di mercato. Superato infatti il colosso del lusso Lvmh di Bernard Arnault, secondo uomo più ricco al mondo secondo Forbes.
LEGGI ANCHE: “Il rally di Tesla riporta Musk sul trono: è di nuovo lui l’uomo più ricco del mondo”
Le svolte: Ozempic e Wegovy
Già produttrice di circa il 49% dell’insulina globale, Novo Nordisk è finita negli ultimi mesi sotto i riflettori per aver realizzato un farmaco molto particolare. Stiamo parlando dell’Ozempic, un medicinale inizialmente ideato per trattare il diabete di tipo 2, che in poco tempo si è rivelato un successo per un suo effetto collaterale: ossia quello della rapida perdita di peso. Una scoperta che, soprattutto negli Usa, ha dato il la a una richiesta fuori dall’ordinario. Anche in virtù dell’eccessivo uso e pubblicità che le stesse star di Hollywood hanno riservato al farmaco. Lo stesso Elon Musk, l’uomo più ricco al mondo secondo Forbes, si è vantato di averne fatto uso.
E in Italia? La stessa Aifa, in una nota ufficiale, ha dichiarato che “una domanda superiore al previsto ha provocato la carenza di Ozempic”. E che “si prevede che le carenze continueranno per tutto il 2023. Sebbene la fornitura continui ad aumentare, non è possibile stimare con certezza quando risulterà sufficiente a soddisfare completamente la domanda attuale”. Peraltro, lo scorso luglio, l’Ema, ha dichiarato di aver avviato una revisione sui dati sul rischio di pensieri suicidari e di pensieri di autolesionismo collegato a una classe di medicinali nota come agonisti1 del recettore del GLP-1 (un ormone prodotto dall’intestino che stimola la secrezione di insulina), tra cui Ozempic, Saxenda, e Wegovy, altro farmaco prodotto dalla stessa Novo Nordisk, proprio sulla scia di quanto scoperto con l’Ozempic (il principio attivo è infatti lo stesso, semaglutide). Il Wegovy ha mostrato di ridurre il peso corporeo del 15%.
I rischi
La scalata economica
Nel primo semestre del 2023, Novo Nordisk ha riportato 107,7 miliardi di corone danesi di vendite nette (oltre 14 miliardi di euro), in aumento del 29% in corone danesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, spinto soprattutto dalle vendite dei prodotti del diabete e dell’obesità. L’utile operativo è aumentato del 30% in corone danesi a 48,9 miliardi di corone danesi (oltre 6 miliardi di euro).
“Siamo molto soddisfatti della crescita delle vendite nella prima metà del 2023 – ha commentato il ceo Lars Fruergaard Jorgensen – La crescita è trainata dalla crescente domanda dei nostri trattamenti per il diabete e l’obesità basati su GLP-1 e stiamo servendo più pazienti che mai. L’andamento dei primi sei mesi ci ha permesso di migliorare le prospettive per l’intero anno”
Nei primi sei mesi del 2023 le vendite nel settore del diabete e dell’obesità sono aumentate del 37% a 99 miliardi di corone, trainate dalla crescita delle vendite di trattamenti contro l’obesità (+157%), a 18,1 miliardi di corone. Per fare un esempio, le sole vendite del Wegovy – lanciato negli Usa due anni fa – sono aumentate del 344%. Alla luce dei risultati, il gruppo conta ora su un aumento del fatturato annuo dal 27 al 33%, contro il 24-30% annunciato a metà aprile. L’utile operativo dovrebbe aumentare dal 31 al 37%, contro il 28-34% inizialmente previsto. Peraltro, sempre ad agosto Novo Nordisk ha anche annunciato di aver raggiunto un accordo per acquistare il laboratorio canadese Inversago Pharma, specialista nel trattamento delle malattie metaboliche e fibrotiche, per 1,075 miliardi di dollari.
In Borsa
Solamente nell’ultimo anno, ossia dal 5 settembre 2022, Novo Nordisk ha riportato in Borsa una crescita di quasi il 70%. Il prezzo delle sue azioni è infatti volato dal prezzo di 782,80 corone danesi agli attuali 1.327,60 corone danesi.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .