Stati Uniti vs. Meta? La causa intentata da un gruppo di oltre trenta stati degli Stati Uniti contro la società di Mark Zuckerberg si aggiunge alla lunga serie di azioni legali fatte negli anni contro le aziende a capo dei più importanti social network.
Gli Stati americani coinvolti hanno accusato Meta di aver intenzionalmente utilizzato tecniche manipolatorie e aver creato dipendenza nei giovani per guadagnarci, creando gravi danni al pubblico. Come riporta Reuters, sono in totale 42 le autorità statunitensi che – anche separatamente – hanno intrapreso azioni legali contro l’azienda.
Aspetti principali
- In una denuncia presentata martedì 23 ottobre presso un tribunale federale della California e riportata dal Financial Times, 33 procuratori generali degli stati coinvolti hanno sostenuto che Meta, in particolare attraverso Instagram, avrebbe utilizzato “tecniche dannose e psicologicamente manipolatorie per indurre i giovani utenti a un uso compulsivo della piattaforma”.
- L’azienda avrebbe incoraggiato una dipendenza dannosa dai suoi prodotti progettando algoritmi in grado di innescare la produzione di dopamina. La dopamina è un neurotrasmettitore, mediatore del piacere e della ricompensa.
- La denuncia afferma che le rappresentazioni di Meta, secondo cui tali funzionalità non erano dannose, erano “false e ingannevoli”, e che hanno contribuito a problemi di salute mentale come ansia e depressione.
- Nella denuncia, i procuratori generali hanno sostenuto che Meta sta ora estendendo l’uso di queste pratiche in nuovi settori, come nel Metaverso voluto da Mark Zuckerberg.
- Infine, la piattaforma avrebbe violato il Children’s Online Privacy Protection Act, raccogliendo illegalmente i dati personali di utenti di età inferiore ai 13 anni a scopi di targeting pubblicitario, senza ottenere prima il consenso dei genitori.
La risposta di Meta
Come ha riportato il Financial Times, è arrivata subito la replica di Meta “Condividiamo l’impegno dei procuratori generali nell’offrire ai giovani esperienze online sicure e positive”, ha spiegato un portavoce della società, che ha aggiunto che l’azienda ha introdotto più di 30 strumenti per sostenere i giovani e le loro famiglie.
Già nel 2021 Mark Zuckerberg aveva risposto a simili accuse. “Al centro di queste accuse c’è l’idea che diamo la priorità al profitto sulla sicurezza e sul benessere. Questo non è vero”, aveva scritto nell’ottobre 2021 il ceo di Meta sulla sua pagina Facebook.
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Cosa rischia Meta
Come spiega Reuters, rispetto alle ultime azioni legali, Meta potrebbe dover pagare sanzioni civili da 1.000 a 50.000 dollari per ogni violazione delle diverse leggi statali, una somma che potrebbe accumularsi rapidamente data la quantità di milioni di giovani che utilizzano Instagram.
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