outlook 2024, dove investire
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Dove investire nel 2024 tra azioni, obbligazioni e settori con più opportunità

Incertezza, cautela, selettività, ma anche tanta fiducia. Passerà da questi quattro sentiment l’outlook per il 2024 sia nel mercato azionario che obbligazionario, dopo un 2023, ormai prossimo alla chiusura, dettato principalmente dal rialzo dell’inflazione, dei tassi di interesse, dall’exploit dell’intelligenza artificiale e dai conflitti geopolitici, acuiti anche dall’esplosione della guerra tra Israele e Hamas.

2024, le strategie d’investimento

“Gli investitori di tutto il mondo sono entrati nel 2023 con la speranza che potesse essere l’anno della svolta. Oggi, con il senno di poi, possiamo dire che il 2023 non è stato l’anno della svolta, ma l’anno della sua preparazione. E su questa svolta noi continuiamo a scommettere per il 2024″, dicono Fabio Fois, head of investment research & advisory e Filippo Di Naro, direttore investimenti di Anima.

Sulla stessa scia anche le previsioni di Michael Brandmeyer, global co-head and co-chief investment officer of the External Investing Group (XIG) di Goldman Sachs Asset Management. “Crediamo che gli investitori avranno bisogno di soluzioni dinamiche per affrontare con successo il cambiamento nel 2024. Le strategie attive per gli investimenti tradizionali e alternativi che possono contribuire a creare alpha saranno cruciali, insieme alla diversificazione e alla gestione del rischio”.

Gli eventi più attesi: spiccano le elezioni Usa

Oltre alle varie decisioni intraprese dalle banche centrali, su tutte Fed e Bce, l’attenzione dei mercati si concentrerà, oltre ai conflitti geopolitici, sugli esiti di alcune delle più delicate elezioni: quelle presidenziali di Taiwan (che andranno in scena a gennaio), e quelle americane (a novembre). Elezioni che, inevitabilmente, “potrebbero comportare un aumento delle tensioni strutturali tra Stati Uniti e Cina”, come evidenzia Thomas Mucha, geopolitical strategist di Wellington Management.

Interessante, peraltro, la visione di Wolf von Rotberg, equity strategist di J. Safra Sarasin, che analizza le performance azionarie registrare proprio nell’anno delle elezioni presidenziali americane. “È interessante notare che la natura della corsa alla presidenza sembra avere un impatto minimo sulla performance prima delle elezioni, mentre tende ad avere un impatto maggiore dopo la fine delle elezioni. L’S&P 500 guadagna in genere tra il 7% e il 16% nei 12 mesi precedenti (escludendo il 2008). Una volta superata la data delle elezioni, il divario di performance tra i diversi risultati si amplia notevolmente. I guadagni più consistenti del mercato azionario si osservano in genere dopo la rielezione del presidente in carica (+19% nell’anno successivo), mentre un nuovo presidente in una corsa aperta ha visto il mercato guadagnare in media solo il 3% nei primi 12 mesi del suo mandato”.

Il punto più importante riguarda però il possibile esito stesso delle elezioni. Che, secondo Wolf von Rotberg, “non è indipendente dal mercato e dal ciclo. Negli ultimi 50 anni, nessun partito in carica è mai riuscito a vincere le elezioni se l’economia statunitense era in recessione durante l’anno elettorale”. Tema che farebbe oscillare l’ago della bilancia verso i repubblicani e non per una rielezione di Joe Biden. Sono diversi infatti gli analisti che stimato un’ipotetica recessione dell’economia americana.

Dove investire nel 2024

I settori più interessanti

Guardando ai trend più interessanti a lungo termine, Goldman Sachs Asset Management non ha dubbi: “Sostenibilità e innovazione tecnologica, compresa l’intelligenza artificiale (AI), dovrebbero portare a nuove realtà interessanti”. Trend, peraltro, identificati anche Virginie Maisonneuve, global cio equity di Allianz Global Investors che aggiunge anche “sicurezza informatica e tecnologia sanitaria”. Ma non è tutto.

Secondo Mucha, infatti, ci sono anche altri settori da osservare. Infatti, in virtù dei conflitti e delle tensioni geopolitiche, sono diversi i paesi – Stati Uniti e Cina su tutti – che “cercheranno di proteggere e promuovere un maggior numero di settori strategici, che saranno cruciali per definire i rapporti potere economico e militare nei prossimi anni e decenni. Queste applicazioni ‘a doppio utilizzo’ civile-militare comprendono i semiconduttori, le comunicazioni di nuova generazione, i minerali critici e una serie di altre risorse energetiche rinnovabili, le biotecnologie, le tecnologie spaziali, la robotica e l’automazione, nonché l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica”.

Il mercato azionario

Guardando al mercato azionario, le previsioni per il 2024 vedono ancora una grande volatilità, specie nella prima parte dell’anno. “Le condizioni diventeranno più favorevoli dopo l’estate, con lo scenario macro in miglioramento e le banche centrali più accomodanti”, evidenzia Anima. Anche in considerazione di quanto deciso lo scorso ottobre dalla Bce. Che, dopo dieci rialzi consecutivi dei tassi di interesse, ha deciso di invertire la rotta, dettando di fatto il primo stop.

Infatti, qualora l’inflazione rimanga al di sotto del 2% – a novembre, per esempio, ha chiuso in calo allo 0,8 (valore che non si registrava da marzo 2021) – non è da escludere che la Bce decida di tagliare il costo del denaro. “Ci aspettiamo che l’inflazione statunitense scenda rapidamente rispetto ai massimi del 2023, ma che alla fine si assesti in una fascia compresa tra il 2,5 e il 3%, quindi un po’ al di sopra dell’obiettivo del 2% della Fed. Una riduzione dei tassi d’interesse sembra quindi inevitabile nel 2024 (un trend guidato dalla Federal Reserve, ma con il Regno Unito e l’Europa che seguiranno a ruota)”, aggiunge Andrew Lake, head of fixed income di Mirabaud AM.

Obbligazionario

Riguardo invece l’outlook 2024 per il mercato obbligazionario, Matthew Morgan, Head of Fixed Income di Jupiter AM individua tre consigli ben specifici: un’attenta selezione sul credito, con una combinazione tra high yield e duration; uno sguardo “intelligente” ai rendimenti sul debito dei mercati emergenti, mitigando quindi il potenziale rischio di un rallentamento globale, e ai strumenti alternativi. “Un fondo a rendimento assoluto adeguato e in buona fede (attenzione a coloro che fanno affidamento sul credito per ottenere rendimenti) è qualcosa che ritengo dovrebbe far parte di qualsiasi portafoglio a reddito fisso ben diversificato”, evidenzia Morgan.

Interessanti anche le previsioni di Allianz Global Investors che per il 2024 intravede una grande opportunità nel mercato obbligazionario asiatico non cinese. “A nostro avviso può rappresentare un antidoto al previsto rallentamento globale e alla volatilità generale del mercato. L’area asiatica Cina esclusa dovrebbe infatti fornire un consistente contributo alla crescita dell’economia mondiale sia nel 2024 che nei prossimi dieci anni, grazie alla diversificazione delle filiere, a una maggiore desincronizzazione rispetto agli Stati Uniti e a una popolazione più giovane”, sottolinea Franck Dixmier, global cio fixed income.

Inoltre, in un contesto in cui gli investimenti obbligazionari si configurano come un profilo rischio-rendimento migliore che non a fine 2022, c’è anche molta fiducia verso una performance moderatamente positiva dei Btp. Lo stesso, invece, non si può dire guardando all’obbligazionario corporate. State Street Global Advisors stima che il rallentamento dell’economia e la progressione del ciclo del credito costituiranno “una sfida per i profitti e i bilanci aziendali”.

Alert evidenziati anche Anima. “Il deterioramento del quadro macro/fondamentale potrebbe provocare un aumento dei premi al rischio e della dispersione, ma l’impatto negativo dell’allargamento degli spread sui ritorni sarà compensato da carry elevato e rendimenti governativi in calo. Ci aspettiamo un irripidimento della curva del credito e privilegiamo le scadenze intermedie del comparto investment grade, i settori non ciclici e, più in generale, le strategie up in quality; in ambito high yield cresce il focus sulla selezione degli emittenti”.

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