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Come Donald Trump è rientrato nella classifica dei più ricchi d’America

Questo articolo è apparso su Forbes.com

L’ex presidente ha trasformato la sua fortuna, trasformando un impero immobiliare in una macchina da soldi politica.

Donald Trump è tornato quest’anno nella Forbes 400, la classifica delle persone più ricche d’America, dopo avere venduto ai suoi sostenitori politici ogni genere di assurdità: carte collezionabili virtuali, libri da tavolino, vestiti e, soprattutto, azioni di una startup in piena emorragia di liquidità. La sua quota del 60% circa di Trump Media and Technology Group, società madre di Truth Social, un clone di Twitter, ha fatto salire il suo patrimonio di circa 2 miliardi di dollari tra settembre 2023 e il 1 settembre 2024, la data presa come riferimento per la Forbes 400. Questo incremento ha portato sua la fortuna a 4,3 miliardi: abbastanza da renderlo la 319esima persona più ricca degli Stati Uniti.

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Il business immobiliare di Trump

Anche alcune attività immobiliari di Trump hanno dato buoni risultati. Nel 2023 Mar-a-Lago ha generato un profitto stimato in 23 milioni di dollari – circa il triplo di quanto guadagnava quando Trump era presidente – e il suo valore è aumentato del 15% in un anno, fino a raggiungere i 375 milioni. Anche gli affari di Trump nel golf sono in netta espansione, in parte grazie al balzo post-Covid dell’intero settore. I profitti dei dieci club di golf tradizionali di Trump negli Stati Uniti hanno toccato i 48 milioni nel 2023 – quasi tre volte la cifra pre-pandemia -, incrementando il valore delle sue proprietà di circa 100 milioni. Trump National Doral, un golf resort di Miami, ora genera un utile operativo calcolato in 25 milioni, che sembra essere circa l’85% delle entrate dovute ai cinque hotel interamente di proprietà dell’ex presidente.

Un’altra nota lieta è Fifth Avenue, dove Trump abitava prima di trasferirsi alla Casa Bianca. Il canale della vendita al dettaglio ha faticato negli ultimi anni, perché gli acquisti si sono sempre più spostati online, soprattutto durante la pandemia. All’inizio del mandato da presidente la Trump Organization ha perso la Nike, affittuario di lunga data, al 6 East 57th Street, poi ha ridotto di circa 7 milioni l’affitto di Gucci nella Trump Tower, più o meno all’inizio della pandemia. Le proprietà vicine, però, di recente sono state vendute per cifre molto alte, facendo risorgere l’ottimismo nel quartiere e alzando il valore stimato della Trump Tower e di 6 East 57th street di 57 milioni complessivi nell’ultimo anno.

Restano alcune difficoltà. A Lower Manhattan, 40 Wall Street è in crisi, con gli affittuari che lasciano la torre di uffici e i profitti che scendono. Secondo l’analisi di documenti depositati alla Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob statunitense), l’immobile non guadagna più abbastanza da coprire il costo del debito.

I debiti di Trump

Poi ci sono le passività. Trump ha cercato di ridurre il suo debito, restituendo un prestito da 45 milioni di dollari a Deutsche Bank a Chicago in ottobre, poi un altro prestito di portata maggiore sulla stessa proprietà due mesi dopo. In primavera ha rimborsato un prestito di 12 milioni su Trump Plaza a New York. Nulla di tutto questo, però, compensa le passività legali, che arrivano a 566 milioni di dollari. Mentre Trump attende l’esito dell’appello in due cause – una per frode e due per diffamazione – gli interessi continuano a crescere, al ritmo di circa 4 milioni al mese.

Trump possiede liquidità per 413 milioni di dollari: più di quanto tenga abitualmente a bilancio, ma non abbastanza per far fronte alle questioni legali. Potrebbe avere accesso ad altro cash cedendo le sue azioni dell’azienda di social media, appena liberate dalle clausole di lock up. Afferma però che non venderà: “Non ho bisogno di soldi”, dice, ignorando il mezzo miliardo in ballo nei processi.

Dentro e fuori dalla Forbes 400

Ossessionato dalla Forbes 400 sin dalla nascita della lista, 40 anni fa, Trump ha faticato a rimanere in classifica dalla fine del suo mandato da presidente. Nel 2021 ne è uscito per la prima volta dopo 25 anni a causa dell’impatto del Covid-19 sul suo impero, che aveva fatto scendere il suo patrimonio a 2,5 miliardi di dollari, 400 milioni sotto la soglia per essere fra i 400 statunitensi più ricchi. È rientrato nel 2022, con una fortuna di 3,2 miliardi, dopo che gli investitori sono impazziti per il suo progetto di lanciare Truth Social.

Le cose, però, non sono andate come sperava Trump, che è uscito ancora dalla lista nel 2023, dopo avere attirato circa 6,5 milioni di utenti: meno di un decimo dei suoi follower su Twitter. A complicare le cose ha contribuito il fatto che la società di acquisizione per scopo speciale (Spac) che doveva fondersi con l’azienda di Trump è rimasta invischiata in una serie di indagini, facendo dubitare dell’approdo di Trump Media in Borsa. Il valore stimato per la quota di Trump nell’azienda è precipitato dai 730 milioni di dollari del 2022 ai 100 del 2023, facendo scendere il suo patrimonio a 2,6 miliardi: 300 milioni in meno della soglia per essere nella Forbes 400.

Le cose sono cambiate ancora drasticamente in primavera. La Spac ha pagato una multa di 18 milioni di dollari nell’ambito di un accordo con la Sec e, finalmente, ha portato in Borsa Trump Media and Technology Group. Il titolo è lievitato, tanto da portare a un certo punto il patrimonio di Trump oltre gli 8 miliardi. Poi è precipitato, perdendo più della metà del suo valore. Trump, che ha messo quasi niente nell’attività, è ancora largamente in attivo con il suo investimento ed è tornato nella Forbes 400, con una fortuna stimata in 4,3 miliardi.

L’effetto del voto

Rimarrà in classifica nel 2025? La risposta potrebbe dipendere da ciò che Trump deciderà di fare con le sue azioni di Trump Media. La società ha generato ricavi per appena 3,4 milioni di dollari nell’anno che si è concluso a giugno e ha perso 380 milioni di dollari. Gli investitori, però, sono ancora convinti che valga miliardi di dollari. Per ora. Il titolo ha perso ancora il 18% dal giorno preso come riferimento da Forbes per stilare la classifica, facendo scendere il patrimonio dell’ex presidente a 3,9 miliardi di dollari (cifra che sarebbe comunque bastata per entrare nella Forbes 400 di quest’anno). La sua fortuna, però, potrebbe diminuire ulteriormente se perdesse le elezioni presidenziali e, di conseguenza, gran parte della sua rilevanza.

D’altra parte, Trump potrebbe semplicemente passare all’incasso, rimangiandosi la parola e, forse, consolidando un guadagno sufficiente ad assicurarsi un posto nella Forbes 400 per molti anni.

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