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Il fondatore della società spaziale Rocket Lab è diventato miliardario

Questo articolo è apparso su Forbes.com

Venerdì, le azioni di Rocket Lab, con sede a Long Beach (California), hanno fatto registrare un nuovo massimo storico, portando così il patrimonio di Peter Beck, fondatore e ceo neozelandese della società, a toccare per la prima volta in assoluto la cifra di 1 miliardo di dollari, secondo stime di Forbes. Nell’ultimo anno, la società, che sviluppa e lancia razzi, satelliti e altri veicoli spaziali per clienti governativi e commerciali, ha visto le sue azioni salire di oltre il 300%. La quota del 10% di Beck vale ora quasi 970 milioni di dollari. Inoltre, si stima che abbia guadagnato quasi 65 milioni di dollari dalla vendita di azioni della società nel corso degli anni.

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L’ultimo rialzo di Rocket Lab

Solo mercoledì, le azioni di Rocket Lab sono balzate di quasi il 30%, dopo che la società ha annunciato una previsione di fatturato record di 125-135 milioni di dollari per il quarto trimestre del 2024. Una crescita spinta anche dalla firma di un accordo con un operatore di costellazione satellitare commerciale per un veicolo di lancio più grande e completamente riutilizzabile, chiamato Neutron, che Rocket Lab sta sviluppando dal 2021, e una proposta con la Nasa per recuperare campioni da Marte e riportarli sulla Terra.

“C’è entusiasmo perché il Neutron, che è un razzo significativamente più grande [del veicolo di lancio Electron esistente di Rocket Lab], competerà in una certa misura con i razzi di SpaceX e migliorerà notevolmente l’economia dell’azienda”, ha affermato l’analista di Cantor Fitzgerald Andres Sheppard. Ha inoltre sottolineato che Rocket Lab è già il terzo lanciatore orbitale più importante a livello globale, dietro SpaceX e il governo cinese. “Rocket Lab è l’unica azienda attiva in questo settore in cui si può investire tramite il mercato, il che è una delle ragioni principali per cui, a nostro avviso, il titolo è continuato a crescere”.

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Il profilo di Peter Beck

Beck, 47 anni, ingegnere aerospaziale autodidatta, non ha frequentato l’università e ha fin da subito iniziato a lavorare nel 1993 come apprendista in Nuova Zelanda presso il produttore di elettrodomestici Fisher & Paykel, dove per un decennio ha ricoperto ruoli nell’ingegneria di precisione, nella progettazione di macchinari di produzione e nella progettazione e analisi di prodotti. E, nel tempo libero, costruiva razzi.

Nel 2003, Beck si è trasferito in un istituto di ricerca del governo neozelandese, dove ha diretto programmi di ingegneria incentrati sull’ottimizzazione di tecnologie come turbine eoliche e superconduttori, prima di lasciare e dar vita a Rocket Lab nel 2006.

La società è finita sotto i riflettori solamente tre anni dopo, quando il suo Atea-1 è diventato il primo razzo sviluppato commercialmente a raggiungere lo spazio dall’emisfero australe, dopo il lancio al largo della costa della Nuova Zelanda nel 2009. L’azienda ha trasferito la sua sede negli Stati Uniti nel 2013 e ha iniziato lo sviluppo del suo veicolo di lancio Electron un anno dopo. Dal suo viaggio inaugurale nel 2017, fino a settembre di quest’anno, l’Electron ha spinto in orbita 197 piccoli veicoli spaziali leader del settore come parte di 49 missioni di successo.

La crescita

Rocket Lab si è quotata durante il boom delle spac nell’agosto 2021, grazie proprio a un’operazione del genere che ha valutato l’azienda 4,1 miliardi di dollari, in aumento di quasi il 200% rispetto all’ultima valutazione di 1,4 miliardi di dollari risalente all’ultimo round di finanziamenti privati che Rocket Lab ha chiuso ​​nel 2018. Oltre a Beck, coloro che hanno goduto maggiormente di questa quotazione del 2021 sono state le società di venture capital Khosla Ventures e Bessemer Venture Partners e il fondo sovrano australiano, che avevano acquisito collettivamente una quota di quasi il 50% di Rocket Lab grazie a cinque round di finanziamenti realizzati partire dal 2013.

Beck possedeva il 12% di Rocket Lab dopo aver venduto 10 milioni di dollari delle sue azioni in una transazione secondaria privata nel 2019 e altri 30 milioni di dollari come parte della fusione spac del 2021. Poi, a settembre 2023, ha scaricato una quota di quasi l’1% per 20 milioni di dollari in un blocco di transazioni con Goldman Sachs, dopo che il boom in seguito alla spac si è praticamente esaurito.

In quel periodo, infatti, le azioni di Rocket Lab si attestavano a circa 5,62 per azione, in calo del 44% rispetto al prezzo della quotazione di due anni prima. Ma Beck è rimasto risoluto, rivelando di non avere “alcuna intenzione di vendere azioni aggiuntive”. Da allora, infatti, non ha venduto una sola azione e il prezzo delle azioni di Rocket Lab è più che triplicato fino a un record di 19 dollari per azione registrato alla chiusura di venerdì.

Anche se Rocket Lab, con quasi 245 milioni di dollari di fatturato nel 2023, è ancora molto più piccola di SpaceX di Elon Musk, Beck tuttavia vede la sua azienda come un importante concorrente. “SpaceX è la più grande azienda spaziale al mondo e penso che le persone stiano iniziando a capire che Rocket Lab sembra destinata a diventare la numero due”, ha detto alla CNBC in un’intervista di giovedì. “Dato che queste due aziende iniziano a somigliarsi sempre di più, non sorprende che il divario di valutazione inizi a diminuire nel tempo”.

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