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Ecco 5 trattorie storiche dove provare la vera cucina romana

I grandi classici della tradizione romana nel piatto, ma lontano dai circuiti più battuti. Roma è famosa per le sue trattorie storiche, ma accanto ai ristoranti più noti esiste un universo di piccole osterie, locali nascosti e indirizzi poco conosciuti che custodiscono l’anima autentica della cucina capitolina.

Qui la tradizione si mantiene viva attraverso ricette tramandate da generazioni, che racconta la vera Roma, quella dei vicoli, dei mercati rionali e delle famiglie che da sempre portano avanti l’arte della buona tavola, e a volte anche con un tocco di lusso e di classe, senza rivisitare i piatti che sono considerati “sacri” dai romani.

La cucina romana

La cucina romana è un viaggio tra sapori decisi, un equilibrio perfetto tra semplicità e gusto autentico, raccontato (e gustato) in secoli di storia. Dai supplì al telefono, croccanti fuori e filanti dentro, ai fiori di zucca fritti ripieni di mozzarella e alici, per iniziare. Certo i primi piatti sono il cuore pulsante della cucina capitolina: la cacio e pepe, cremosa e avvolgente, la carbonara, con il suo mix perfetto di uova, guanciale e pecorino, e l’amatriciana, dove il pomodoro incontra la sapidità del guanciale.

Non mancano piatti più antichi come la gricia, semplice e saporita, e le minestre rustiche come pasta e ceci o pasta e fagioli. Tra i secondi spiccano l’abbacchio alla scottadito, servito bollente e dorato; la coda alla vaccinara, cotta lentamente in un sugo ricco; i classici saltimbocca alla romana, morbide fettine di vitello con prosciutto e salvia. A completare il pasto ci sono i contorni tipici come le puntarelle condite con alici e aglio o la cicoria ripassata in padella. E per chiudere in dolcezza, il maritozzo con la panna e la crostata di visciole sono le scelte perfette per immergersi fino in fondo nei sapori autentici di Roma.

Abbiamo selezionato cinque ristoranti e locali da non perdere a Roma.

Osteria Oliva- Quartiere Monti

Il concetto chiave è la convivialità: il menu è pensato per essere condiviso tra i commensali, trasformando ogni pasto in un’esperienza collettiva. Dal carattere giovane, con un’anima profondamente legata alla tradizione, l’Osteria Oliva si trova nel cuore dello storico Rione Monti, a pochi passi dal Colosseo e dai Fori Imperiali, al piano terra del boutique hotel Condominio Monti. All’ultimo piano anche un bel rooftop, la Spritzeria dove bere cocktail e assaggiare piatti in versione tapas. Novità della stagione anche l’angolo dell’olio: uno spazio intimo all’interno dell’osteria dove gli ospiti possono degustare oli extravergini di oliva pregiati provenienti da tutto il Lazio.

Salone Eva- Piazza di Spagna

Forse tutti conoscono lo storico hotel Hassler, da sempre meta prediletta del jet set internazionale, che domina la scalinata di Piazza di Spagna, ma pochi sanno che al suo interno c’è un ristorante di cucina romana. Salone Eva è un raffinato salotto, con i suoi grandi specchi, le sedute damascate, i drappeggi sontuosi e i dettagli dorati in stile barocco, ma nonostante l’apparenza quello che domina è la cucina del territorio, nella sua semplicità. In cucina lo chef Marcello Romano propone penne all’amatriciana, arricchite da pepe aromatico, guanciale croccante e pecorino romano e i ravioli di pollo ruspante con peperoni e olive nere di Gaeta.

Arcangelo Vino&Cucina- Quartiere Prati

A pochi passi dal Vaticano, si trova Arcangelo Vino&Cucina, il ristorante che porta la firma dello chef romano Arcangelo Dandini, che ha fatto la storia della cucina romana. Ambiente accogliente, arredato con mobili antichi e fotografie della sua famiglia, e tante proposte della verace cucina romana presentate con un tocco di eleganza. Per la scelta non perdete i primi o la trippa di vitello, se non volete provare il celebre supplì, che ha dato vita a un altro progetto dello chef, Supplizio, una bottega dedicata allo street food romano. E per un dopo cena spostatevi da Chorus Cocktail Bar, sempre un progetto dello chef Dandini, dove Massimo D’Addezio, bartender di fama internazionale, crea esperienze di alta mixology.

Il Marchese- Quartiere Campo Marzio

Liberamente ispirato al film Il Marchese del Grillo, nostro ristorante e cocktail bar nasce dal desiderio di unire due anime apparentemente opposte. Da un lato, lo spirito conviviale del Carbonaro, con i suoi banchetti abbondanti e il piacere della tavola, ha ispirato l’ Osteria romana. Qui, i piatti tipici della tradizione vengono preparati sotto gli occhi dei clienti grazie alle postazioni fronte cucina, da non perdere la Carbonara del Marchese e la sua Scarpetta, servita con l’iconica rosetta romana.

Dall’altro, l’eleganza del nobile Onofrio del Grillo prende vita nell’ Amaro Bar, un omaggio ai salotti raffinati in cui il Marchese amava trascorrere il tempo: è il bar con la più ampia selezione di amari romani. A completare il tutto, una riproduzione di un mercato in stile retrò, che ospita prodotti a chilometro zero, fiori e cocci in terracotta, gli stessi che vengono poi serviti ai clienti, offrendo un’esperienza autentica e immersiva.

Il Buco- Quartiere Pigna

Dal 1901 Il Buco è stato testimone delle storie più affascinanti della capitale, diventando un punto di riferimento per nella vita intellettuale e culturale della città. Un salotto culturale, è stato frequentato da figure legate alla letteratura, al teatro e all’arte, come Ugo Pirandello, Giuseppe Ungaretti, Ettore Petrolini, e artisti come Renato Guttuso. La sua fama è cresciuta anche grazie a scrittori come Carlo Emilio Gadda, che nel suo capolavoro Il Pasticciaccio brutto di Via Merulana lo cita come simbolo della Roma di un tempo. Anche attori e registi del neorealismo italiano come Totò, Vittorio De Sica, Federico Fellini e Ingrid Bergman vi si ritrovavano per trovare un angolo di serenità lontano dai set cinematografici. Oggi, raccontare la sua storia è un viaggio nel tempo, arricchito dalle testimonianze di Massimo Gaudenti, maître del ristorante, e dei proprietari Melissa Fontana e Francesco Cipriano, che continuano a custodirne la memoria storica, oltre ai piatti che lo hanno reso celebre.

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