Conosciuta soprattutto per i suoi dipinti, Laura Owens è una delle artiste più innovative del panorama contemporaneo. L’influenza dell’artista di Los Angeles è dovuta soprattutto alla sua capacità di contaminare l’arte tradizionale con la cultura pop e la tecnologia. Nella retrospettiva a lei dedicata, ospitata fino al 4 febbraio dal Whitney Museum of American Art di New York, oltre ai “dipinti sperimentali” sono esposte anche una serie di sculture di porcellana molto particolari. Le opere, realizzate nel 2015, si ispirano alle fattezze delle emoji, le onnipresenti iconcine social, e sono grandi come una pallina da ping pong.
Con l’obiettivo di stimolare interesse e attenzione attorno alle opere della Owens – nonché a interagire con esse – il museo newyorkese ha rilasciato una collezione di 50 emoji per iPhone che ricalcano le forme e le linee delle sculture: le ombre e i riflessi danno loro un senso di profondità e di tangibilità che le differenziano dalle classiche emoji, come nota Hyperallergic.
D’altronde non è la prima volta che le emoji varcano le porte di un museo: nel 2016 il MoMa aveva organizzato la mostra Inbox: The Original Emoji, con protagoniste le prime 176 icone della storia, realizzate da Shigetaka Kurita per la compagnia cinese NTT DoCoM. Ma il Whitney è il primo museo ad avere creato la propria collezione ad hoc: per utilizzarla su iMessage, è necessario scaricarla gratuitamente dall’App Store di Apple.
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