SpaceEconomy

Agenzia Spaziale Italiana: logo e sito nuovi, ma stessa intenzione di pesare

Un nuovo logo, con relativa inaugurazione del merchandise, dell’e-shop e di un font di proprietà, ribattezzato “Galileo Asi”, e un nuovo sito internet, online fra un mese circa, senza pagine statiche, ma con scroll più adatto alla fruizione mobile.

Queste le novità appena presentate dall’Agenzia Spaziale Italiana per bocca del suo commissario straordinario, Piero Benvenuti.

Il resto della conferenza stampa conclusa pochi minuti fa è stato un chiaro messaggio strategico e ha confermato un’intenzione, questa sì, non nuova: alla prossima Ministeriale dell’Esa, l’appuntamento più importante per la politica spaziale europea previsto il prossimo novembre, la prima in cui invece del ministro del Miur, Marco Bussetti, l’Italia sarà rappresentata da Giancarlo Giorgetti, il presidente del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale, l’Italia tenterà di ribadire il proprio primato in alcuni ambiti spaziali, se possibile aumentando i finanziamenti soprattutto dedicati alla ricerca scientifica.

I successi dell’Italia nello spazio

Indicativamente intitolata “Uno sguardo verso il futuro”, la conferenza dell’Asi è stata inaugurata da un video tributo a “Prisma”, il satellite per l’osservazione della Terra lanciato qualche giorno fa dallo spazioporto di Kourou, in Guyana Francese.

“Un grande successo della nostra industria – ha commentato Benvenuti – a partire dal lanciatore”, realizzato a Colleferro dalla Avio, che con lui vanta 14 lanci nominali in fila, un record storico. “E poi un satellite tutto italiano”, che precede altri satelliti made in Italy per l’Osservazione della Terra pronti a essere mandati in orbita, “il tedesco è in ritardo di due anni”, ha detto il commissario con un certo orgoglio.

“Il successo di Prisma ha una importanza strategica fondamentale perché ribadisce un’eccellenza italiana, che continuerà presto con COSMO-Skymed 2. Prisma contribuirà al monitoraggio del nostro Pianeta sfruttando caratteristiche uniche, come l’osservazione iperspettrale, in grado di individuare la composizione chimico fisica degli elementi e la sua evoluzione nel tempo.

Le sue applicazioni innovative, ancora da definire in dettaglio, saranno molteplici e ricchissime. L’accesso ai suoi dati, aperto a chiunque, permetterà alla nostra industria e ai nostri scienziati di mettersi in una posizione di predominanza in futuro. Siamo arrivati prima di ogni altro a questo risultato, dobbiamo esserne orgogliosi”.

Agenzia Spaziale Italiana: il nuovo logo web Asi
Il nuovo logo di ASI

Ariane e Avio, partita ancora aperta

Non sono parole di circostanza quelle del commissario, il cui successore potrebbe peraltro essere già annunciato la prossima settimana (le indiscrezioni vorrebbero sia Giorgio Saccoccia). In vista della Ministeriale, che determinerà i budget da destinare a ogni Paese membro oltre alla parte obbligatoria e proporzionale al Pil di ciascuno, le parole del capo dell’Asi pesano, o vorrebbero pesare, come macigni. Fra le altre, ai vertici Esa sta infatti disputandosi anche una lotta sull’utilizzo dei futuri lanciatori. Sul ring la francese Ariane, con il suo Arianne 6, e la Avio con Vega C.

“L’Italia – ha proseguito Benvenuti – si sta impegnando a trovare un accordo che sostenga gli sforzi sostenuti fin qui. I successi accumulati ci saranno d’aiuto, ma non sarà facile, vista la relazione a sua volta complessa fra Ariane e Avio. Riteniamo di avere colto per tempo le nuove tendenze del mercato, oggi orientate all’impiego di payload sempre più leggeri, una specificità di Vega – il vettore Ariane è invece progettato per portare in orbita carichi pesanti, nda – nulla però è da dare per scontato e la settimana scorsa abbiamo minacciato di porre il veto a un primo documento d’intesa. La discussione riprenderà fra pochi giorni; fino a novembre punteremo a un investimento dell’Agenzia Spaziale Europea che ci porti ad avere la nostra posizione di privilegio e sosterremo la complementarità fra i due lanciatori”.

Italia-Cina: insieme nello spazio

È un fine gioco di equilibrismo che si riproporrà anche per le promettenti relazioni con la Cina. Sancito la scorsa settimana tra l’Asi e la China National Space Administration, il protocollo d’intesa sulla missione “China Seismo-Electromagnetic Satellite 02” mette l’Italia in una posizione delicata nei confronti della Nasa e, soprattutto, del governo statunitense.

“Il Cse2 – ha spiegato Benvenuti – contribuirà al monitoraggio dell’alta ionosfera e della magnetosfera terrestre in relazione ai movimenti sismici, un tema fondamentale sia per la Cina che per noi, come purtroppo hanno dimostrato tragedie recenti.

L’accordo non è stato facile, ma ha confermato una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Cinese, che sta emergendo con un’accelerazione incredibile. In più è un’ulteriore testimonianza della volontà, da parte di entrambi i paesi, di collaborare alla realizzazione di una base spaziale cinese, ambito nel quale l’Italia vanta un’esperienza consolidata”. Prospettiva non esattamente ambita dal governo americano.

“Abbiamo un solido accordo con Esa e Nasa per quanto concerne la Stazione spaziale internazionale e il suo futuro – ha sottolineato il commissario – è un accordo che mette l’Italia in una posizione privilegiata sia per quanto concerne il volo umano che la futura sperimentazione in orbita. Sarà tuttavia fondamentale si riesca a garantire che verso la Cina non ci siano trasferimenti tecnologici poco graditi al governo statunitense”.

Una space diplomacy su cui Benvenuti si rivela prudente ma ottimista. “Mi auguro che fra qualche anno si possano vedere astronauti ed esperimenti italiani sulla stazione cinese. L’intero panorama spaziale sta cambiando. Dovranno fare lo stesso tanti accordi in essere”.

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