Tra i fattori di successo per diventare milionari c’è senza dubbio l’aver frequentato la ‘giusta’ università. Se poi questa si chiama Harvard University, si è già a metà dell’opera. Secondo un report di Wealt-X sulle università che formano più ricchi al mondo, Wealthy Alumni: University UHNW Alumni Rankings 2019, il prestigioso ateneo americano è al primo posto di questa speciale classifica, dal momento che – viene stimato – ben 13.650 studenti sono poi diventati ultra-high-net-worth (persone con un patrimonio netto superiore a $ 30 milioni). Una cifra che è più del doppio della Stanford e della University of Pennsylvania, rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Le università statunitensi dominano la top 20. Una prevalenza che rispecchia lo status degli Stati Uniti come paese con la più grande popolazione Uhnw del mondo: una caratteristica che è – in un perfetto circolo virtuoso – anche merito delle sue università, tra le migliori al mondo. Solo tre sono fuori dagli Usa: Oxford e Cambridge rappresentano il Regno Unito, mentre l’Insead francese è al 19° posto.
Secondo il report anche le caratteristiche degli stessi Unhw differiscono in base alla università frequentata. L’84%, gli ex studenti Uhnw che si sono laureati all’Università della Virginia e dell’Università di Chicago costituiscono la più alta percentuale di persone self-made. Di contro, la ricchezza ereditata è rara. In media, solo il 7% di questi ex studenti Uhnw ha ereditato la sua fortuna. La Columbia University ha il maggior numero di ricchi ereditieri, ma il 12% è in ogni caso una percentuale relativamente bassa. Gli ex studenti di Cambridge, invece, sono sostanzialmente internazionali e la loro ricchezza tende a essere una mix tra eredità e patrimonio autogenerato.
Escludendo le università degli Stati Uniti, la classifica cambia in maniera sostanziale, ma anche in questo caso, tra le prime 20 manca – e non è una sorpresa – l’Italia. Dominano le inglesi, sette su 20, con Cambridge e Oxford rispettivamente al primo e al secondo posto. Tre sono australiane e due in Canada; due, infine, hanno sede in Cina e India. Da sottolineare che 18 delle prime 20 sono università pubbliche, in netto contrasto con la classifica generale (dove sono incluse anche gli istituti americani) nella quale prevalgono quelle private.
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