Speciale 100 Eccellenze Italiane 2020
All’inizio degli anni ’80, Lodovico Antinori dette il via al progetto Ornellaia, la sperimentazione di un vino stile bordolese, con l’obiettivo di conquistare l’allora emergente mercato americano. A questo si uniscono la collaborazione e le idee innovative dell’enologo russo Andrè Tchelistcheff, affiancato dal giovane Federico Staterini, tra i primi a scommettere sul territorio di Bolgheri. Ancora non si sapeva che qui sarebbe iniziato un nuovo capitolo della storia dell’enologia italiana. A occuparsi di Ornellaia, sempre grandi nomi del mondo del vino come Michelle Rolland, l’enologo volante, Andrea Giovannini e Axel Heinze, oggi ancora in azienda, sotto la guida dei marchesi de Frescobaldi, che l’hanno acquisita nel 2005.
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Personaggi ed interpreti
Il nome Ornellaia evoca l’eccellenza enologica e interpreta l’espressione autentica della bellezza toscana. La tenuta comprende una superficie vitata di 115 ettari sulla costa toscana, a pochi passi da Bolgheri. Al vertice il Bolgheri Doc Superiore Ornellaia cui fanno corona Le Serre Nuove dell’Ornellaia, second vin, Le Volte dell’Ornellaia e per i vitigni in bianco Ornellaia Bianco e Poggio alle Gazze dell’Ornellaia. Il costante lavoro del team e le condizioni microclimatiche e geologiche ottimali hanno portato in poco più di 30 anni - il 1985 è stata la prima annata di Ornellaia - i vini della tenuta a grandi successi di pubblico e di critica.
L'abbiamo scelto perché
Da qui escono le più grandi espressioni di Cabernet, Merlot e Petit Verdot. A rappresentare l’anniversario del primo “second vin” italiano, Le serre Nuove Ornellaia 2017.