Il Quantitative Easing della Bce è legale e non viola la legge federale della Germania. A confermarlo è la Corte Costituzionale tedesca, chiamata proprio questa mattina a esprimersi sul famoso piano di acquisto di titoli di Stato e privati lanciato dall’Eurotower 5 anni fa, ossia nel 2015.
Una decisione importante, visto che un’eventuale espressione negativa avrebbe da una parte mandato nel panico i mercati, già alle prese con i timori legati alla pandemia da coronavirus, e dall’altra avrebbe escluso dal QE straordinario, del valore di 750 miliardi di euro, uno dei Paesi cardini per l’economia europea: la Germania.
Il QE è legale, ma non è finita qui
Anche se i 7 degli 8 giudici della Corte Costituzionale tedesca hanno stabilito quanto già dichiarato dalla Corte di Giustizia Europea, ossia che il Quantitative Easing “non viola il divieto di finanziamento monetario” degli Stati membri, tuttavia la disputa non è ancora finita.
Avendo accolto in parte i ricorsi presentati, la Corte Costituzionale tedesca ha dato tre mesi di tempo alla Bce, diretta da Christine Lagarde, per dimostrare che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal QE non sono sproporzionati rispetto agli effetti di politica fiscale ed economica derivanti dal programma.
Inoltre, afferma la sentenza, la Bundesbank (la Banca Centrale tedesca) “deve assicurarsi che i bond già acquistati e tenuti nel suo portafoglio siano venduti in base a una strategia – possibilmente di lungo termine – coordinata con l’eurosistema”.
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