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L’inventore del microchip Federico Faggin investe nella startup di un Under 30

Alessio Lorusso, fondatore e ceo di Roboze.

La società italo-americana Roboze, fondata dal trentenne barese Alessio Lorusso specializzata nella progettazione e produzione delle stampanti 3D più precise al mondo, ha fatto sapere che il fisico Federico Faggin, padre del microprocessore e co-inventore del touchpad e del touchscreen, ha investito nella startup ed è entrato a far parte dell’advisory board come consulente tecnologico dell’azienda con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo di soluzioni di produzione additiva a vantaggio delle imprese manifatturiere nel mondo.

Federico Faggin, di origini vicentine e di adozione statunitense, è considerato uno degli inventori e scienziati di fama mondiale più prolifici di sempre. Padre del microprocessore, co-inventore del touchpad e del touchscreen, insignito delle più alte onorificenze da entrambe le sponde dell’oceano, ha contribuito al cambiamento della storia dell’informatica moderna. Il suo operato, infatti, ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Nel 2010 ha ricevuto la Medaglia nazionale per la tecnologia e l’innovazione (National Medal of Technology and Innovation), la più alta onorificenza negli Stati Uniti nell’ambito dell’innovazione tecnologica, direttamente dalle mani del presidente Barack Obama, per l’invenzione del microprocessore. In Italia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel 2019 lo nomina Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

“Qualche anno fa”, racconta, “ho conosciuto Alessio e ho riconosciuto in lui una lungimiranza eccezionale e una notevole capacità creativa e organizzativa. Con grande entusiasmo ho quindi accettato la sua offerta di far parte dell’advisory board di Roboze. Sono orgoglioso di vedere un’azienda italiana che sa competere nell’economia globale con prodotti d’avanguardia in un settore così esigente e mi fa piacere mettere a disposizione la mia esperienza affinché possa crescere come merita”.

Roboze progetta e produce quelle che sono considerate le stampanti 3D più precise al mondo dedicate alla produzione di parti funzionali con super materiali plastici in grado di sostituire i metalli. Impiegate nei settori a più alto valore aggiunto, come aerospazio, difesa, oil&gas, motorsport, mobilità elettrica, settore manifatturiero, le sue soluzioni di stampa sono adottate da alcuni dei maggiori players industriali globali come Leonardo, Airbus, Ge, Dallara e molti altri, per la produzione di componenti finiti da impiegare in applicazioni finali e in estreme condizioni. Il suo obiettivo è quello di supportare le aziende manifatturiere nel mondo a produrre localmente, aiutandoli nella risoluzione dei problemi di supply chain delocalizzata, evidenziati ancor di più oggi dalla pandemia Covid-19, attraverso soluzioni di produzione additiva industriale con tecnologia brevettata. La società conta al momento tre sedi nel mondo – a Bari, a Monaco di Baviera e a Houston, in Texas – con un organico di oltre 70 addetti e un grado di espansione tra i più rapidi a livello mondiale.

Il fondatore e ceo Lorusso è stato selezionato nel 2018 da Forbes tra gli under 30 più influenti nella categoria Industry. Nello stesso anno la sua startup è stata anche premiata da Ernst & Young, “per la capacità innovativa del fondatore che ha permesso di sviluppare soluzioni di stampa 3D uniche e altamente performanti grazie a tecnologie brevettate, rivolgendosi a realtà affermate in diversi settori”.

A Forbes Italia nel 2018 aveva detto: “La stampa 3D non rivoluzionerà il mondo, così come nessun’altra tecnologia; solo i viaggi nel tempo hanno la potenza di rivoluzionare il mondo. Ma come altre tecnologie dirompenti può migliorare le cose creando nuove figure specializzate, diminuendo i costi di produzione, favorendo la produzione in loco e just in time, evitando inutili sprechi di materie prime, producendo prodotti customizzati e introducendo pertanto un nuovo concetto che oramai è diventato un sentimento condiviso: ovvero avere prodotti customizzati e ‘studiati’ sulle specifiche esigenze di ogni individuo o azienda”. Già due anni aveva le idee chiare e il suo obiettivo era portare “Roboze tra le prime cinque società di stampa 3D a livello mondiale. Questo è anche il mio sogno personale. Roboze è la mia vita. Non c’è un Alessio senza Roboze”.

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