Un programma pluriennale di investimenti congiunti nel private equity e nel venture capital. Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo si uniscono e combinano le risorse delle due principali fondazioni bancarie italiane. La logica dell’accordo, fanno sapere le due parti, è “aggregare le forze per valorizzare il ruolo di investitori istituzionali”, “capaci di mettere a disposizione del Paese capitali pazienti e competenze innovative”. Il progetto prevede di “sfruttare le economie di scala derivanti dalla combinazione delle risorse finanziarie e professionali”. Lo scopo è “ottenere un beneficio economico e di posizionamento sul mercato, in qualità di investitori istituzionali con programmi significativi, regolari e costanti”.
“La collaborazione deve essere uno degli elementi che caratterizzano la dinamica istituzionale di un Paese, soprattutto nei momenti più complessi”, commenta il presidente di Fondazione Cariplo, Giovanni Fosti. “Le fondazioni hanno dimostrato in più occasioni la propria capacità di fare sistema nell’interesse del Paese”.
Secondo Fosti, “l’accordo tra Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo va in questa direzione. Vogliamo qualificare e rafforzare in modo sinergico i programmi di investimento in un’ottica di lungo periodo, al servizio dell’attività filantropica”.
Il ruolo di Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo
“Le fondazioni di origine bancaria sono attori fondamentali nel processo di crescita del Paese”, conferma il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo. “In particolare oggi, in un contesto di crisi economica e sociale, emerge la necessità di rafforzare il loro ruolo. Occorre avviare azioni coordinate, in una logica di collaborazioni a lungo termine. La scelta di condividere un importante programma di investimento è un primo passo in questa direzione e può rappresentare un modello di riferimento per tutto il sistema delle fondazioni”.
Le fondazioni ricavano dagli investimenti le risorse per sostenere le attività filantropiche. Sia Fondazione Cariplo sia Compagnia di San Paolo hanno già approvato documenti programmatici con cui confermano, per il 2021, erogazioni in linea con gli scorsi anni, a dispetto delle difficoltà del mercato.
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