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Innovazione e sostenibilità sono la nuova scommessa dei ceo italiani

Innovazione e sostenibilità sono la nuova frontiera dei ceo italiani, anche per Gian Maria Mossa
Gian Maria Mossa, ad di Banca Generali

Sono sempre più numerosi i gruppi e gli amministratori delegati che vedono il futuro all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. Dal mondo dell’energia a quello della finanza, passando per la moda c’è chi punta sulle nuove forme di energia come l’idrogeno, chi sulle piattaforme per sviluppare portafogli sostenibili, e c’è infine chi punta ad azzerare l’utilizzo di carbonio scommettendo sulla mobilità elettrica.

Uno dei primi settori in cui la sostenibilità sta prendendo sempre più spazio all’interno delle strategie aziendali è quello dell’energia. In questa direzione, le società italiane Eni, Enel e Snam hanno attivato programmi e protocolli per trasformare in tempi rapidi i rispettivi business. Infatti, se Enel prevede di completare il percorso di decarbonizzazione in tempi più rapidi di quanto previsto da molti e ha già lanciato sul mercato bond legati agli obiettivi delle Nazioni Unite, il gruppo guidato da Marco Alverà ha destinato 1,4 miliardi al programma SnamTec con iniziative per incrementare la sostenibilità delle proprie attività e per dare impulso ai nuovi business green come mobilità sostenibile, efficienza energetica e biometano.

Banca Generali, dal canto suo, ha comunicato a fine anno uno spaccato delle sue attività in campo Esg, mostrando come il segmento delle soluzioni di investimento sostenibile sia in costante crescita: 200 strumenti certificati Esg all’interno della gamma offerta e masse totali investite in soluzioni legate alla sostenibilità salite a 4,5 miliardi, ossia oltre il 13% delle masse in risparmio gestito. In parallelo, l’istituto guidato da Gian Maria Mossa, sta accelerando sulle soluzioni fintech attraverso una piattaforma digitale che sviluppa portafogli in linea con gli obiettivi di sostenibilità del risparmiatore, scegliendo tra i prodotti che investono nei 17 obiettivi dell’Agenda Onu 2030 come sicurezza alimentare, azzeramento povertà, migliore istruzione.

Sempre sul fronte dell’innovazione va inoltre segnalato che la società guidata da Mossa da anni opera attivamente per affermare un modello di open banking sempre più solido come confermato anche da due recenti operazioni. Da una parte il lancio di Bg Saxo con due piattaforme all’avanguardia per operare nel mondo del trading, dall’altra l’ingresso nel capitale nella fintech Conio che le consentirà di allargare la propria proposta digitale per offrire servizi di custodia, negoziazione e reporting, focalizzati sulle criptovalute.

Di rilievo quando si parla di innovazione e responsabilità è poi il mondo delle auto elettriche, che sono una delle frontiere sulle quali è pronta a investire Stellantis, la holding nata dall’unione di FCA e PSA, meglio note come Fiat e Peugeot. Il presidente del gruppo sarà John Elkann mentre il ceo sarà Carlo Tavares ed entrambi hanno già reso noto che il nuovo colosso dell’automobile non rallenterà, ma anzi accelererà sullo sviluppo di piattaforme per la realizzazione di auto elettriche.

Nell’elenco dei manager che puntano su sostenibilità e responsabilità sociale c’è poi qualcuno che per certi versi è stato pioniere di questi concetti, calati nel pieno della sua realtà aziendale: Brunello Cucinelli, il cui gruppo è diventato un caso nel mondo della moda, essendo stato tra i primi a limitare l’impatto di un settore tra quelli potenzialmente più dannosi per l’ambiente, dal massiccio impiego di prodotti chimici, al rilascio di quantità significative di CO2, al consumo di energia diretta dei macchinari utilizzati nella lavorazione delle materie prime, fino all’impiego intensivo di fibre come lana e cotone.

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