Nel nome è racchiusa l’identità di un’azienda che ha come prima fonte d’ispirazione il territorio. Ad immaginare un elemento naturale capace di esprimere al meglio la sua forza e il suo impegno, viene in mente l’acqua, oppure il vento. Acqua dell’Elba nasce come impresa familiare a Marciana Marina, sull’Isola d’Elba, con l’obiettivo di creare bellezza, una bellezza da valorizzare in tutte le forme: estetica, esperenziale, culturale, sociale. Un progetto pensato per le persone e per l’ambiente. D’altronde lo sviluppo di un modello sostenibile è la mission a cui Acqua dell’Elba ambisce sin dalle sue origini, con l’obiettivo di fare sempre meglio e di più. Il suo futuro non solo è super positivo, ma è già iniziato: nel 2021 le strategie interne l’hanno portata ad essere sia carbon neutral che società benefit, un percorso che incrocia gli obiettivi dell’Agenda 2030 e nel quale si intreccia l’attenzione verso i dipendenti e il territorio. Una responsabilità che scorre leggera e viaggia a gonfie vele.

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Personaggi ed interpreti

Fabio Murzi è presidente di Acqua dell’Elba. Dal mare, e dall’isola in cui è nato e che continua a vivere tutti i giorni, ha imparato tante cose. Tra queste ci sono il rispetto, l’ascolto, il senso di comunità e la voglia di avventura. “La tutela del mare”, ha detto, “deve passare dalla valorizzazione della bellezza per educare e coinvolgere. Il nostro futuro dipende anche dalla partecipazione di tutti gli attori coinvolti: trovare la sintesi è il risultato straordinario”.

Il punto forte

La visione di Acqua dell’Elba si traduce in progetti con aziende, istituzioni, volontari, associazioni e con il mondo della scuola. Primo fra tutti Elba 2035, un percorso nato dal basso e da cui, attraverso interviste, gruppi di lavoro e plenarie, si è giunti al manifesto di sostenibilità per l’Isola d’Elba: dal territorio per il territorio. Così come Seif, il festival internazionale dedicato al mare, per salvaguardarlo e farlo amare: laboratori didattici, approfondimenti scientifici, serate divulgative e concerti. E poi le donne, che rappresentano il 90% di Acqua dell’Elba e dalle quali si vuole ripartire per un 2022 operativo e senza stereotipi.

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