Speciale 100 Eccellenze 2024
Erano i primi anni ‘50, quando Silvio Carta fonda a Baratili San Pietro l’omonima azienda, dedicandosi da subito alla più tradizionale delle produzioni vitivinicole locali: la Vernaccia di Oristano. Un oro ambrato che racchiude in sé nobiltà e generosità, che, fin da subito, ammalia e conquista. La sapiente vinificazione, il lungo riposo in botte e l’attenta e amore-vole cura della maison Silvio Carta hanno reso questo vino un’autentica gloria dell’e-nologia sarda. Da allora sono trascorsi ses-sant’anni, ma la Vernaccia resta ancora una questione di famiglia. Non solo: dopo oltre mezzo secolo Silvio, insieme al figlio Elio – quest’ultimo al timone dell’azienda già dal 1972 – ancora si dedicano alla produzione della migliore Vernaccia di Oristano DOC, ma grazie ad uno sguardo attento verso l’innovazione, oggi la Silvio Carta produ-ce anche Mirto “riserva”, London Dry Gin, Vermouth e distillati tipici del territorio sar-do, che vengono distribuiti in tutto il mon-do come espressione di una terra antica e rigogliosa. Il mondo oggi profuma di gine-pro, mirto e agrumi di Sardegna, grazie alle eccellenze firmate Silvio Carta.
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In primo piano
Elio Carta, figlio del fondatore Silvio, guida l’omonima azienda dal 1972, alla costante ricerca di soluzioni innovative, ma sempre nel rispetto scrupoloso della tradizione. Accanto alla tradizionale produzione vitivinicola locale, come la Vernaccia di Oristano, la sua passione per la distillazione ha fatto sì che nascesse una gamma di prodotti innovativi partendo da un’idea molto semplice: trasformare i frutti della natura in prodotti in grado di rappresentare la Sardegna nel mondo.
Il punto forte
L’amaro Bomba Carta nasce dall’insolita combinazione di miele di corbezzolo ed erbe selvatiche. Dal colore ambrato, ha un profumo forte e caratteristico. Si apre con coinvolgenti note vegetali, ricordi di erbe officinali, iperico, santolina e timo. In bocca, all’assaggio provoca un’esplosione di note fresche e amare della macchia mediterranea sarda. La natura selvaggia è perfettamente bilanciata dal sapore agrodolce del miele di corbezzolo, mentre il finale è decisamente balsamico.