Speciale 100 Responsibility 2023
Un’acqua oligominerale con una sola missione, cioè quella di rendere straordinario il semplicissimo gesto quotidiano del bere. Wami è una B-corp che è stata creata con uno scopo ben preciso: guardare al di là del profitto immediato, ragionando e lavorando su processi e obiettivi, in ottica di creazione di un impatto il più possibile positivo. L’azienda, la cui sigla significa Water with a Mission, è nata come startup nel 2016, a Milano, ponendosi l’obiettivo ambizioso di aiutare le popolazioni in difficoltà ad approvvigionarsi di acqua. Ogni bottiglia di Wami, infatti, dona 100 litri di acqua potabile e inserendo il codice presente sulla bottiglia all’interno del sito wa-mi.org è possibile vedere a quale famiglia si sta donando. I clienti, comprando i prodotti Wami, aiutano il brand stesso a costruire pozzi in Paesi dove reperire l’acqua è ancora difficile. La sostenibilità, dunque, non è solo una delle direttrici in cui si declina l’operatività quotidiana, ma il cardine attorno a cui è stato pensato il modello di business del brand. Così che il bilancio di sostenibilità diventa il perno attorno a cui far ruotare l’intera cultura aziendale
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Personaggi ed interpreti
Mentre si trovava negli Stati Uniti a studiare modi innovativi con cui le aziende possono risolvere problemi sociali, Giacomo Stefanini, il fondatore di Wami, ha pensato che un nuovo brand di acqua con una missione avrebbe potuto cambiare il mondo. Dopo la laurea in Bocconi si trasferisce a Ginevra, dove lavora come Brand Manager in Procter & Gamble. Nel 2016, appunto, decide che la sua passione per i business con una missione sociale non può più aspettare e lascia la multinazionale per fondare Wami insieme ad alcuni coraggiosi amici.
Il punto forte
Diversi i progetti portati a termine da Wami. Nel distretto di Churumanga (Ecuador) si è lavorato col water point per rendere più semplice la raccolta di acqua per 65 famiglie coinvolgendo 611 abitanti. Nel 2021 ad Ankatsake (Madagascar) Wami ha realizzato un acquedotto in grado di toccare 10 famiglie e oltre mille persone. A Foussoulang, in Senegal, 16 famiglie e oltre 200 abitanti hanno potuto usufruire dell’allacciamento della rete idrica mentre a Norwood in Sri Lanka è stato realizzato un acquedotto con allacciamento per venti famiglie. Ultimamente nel villaggio di Londrekes in Tanzania, cinque famiglie maasai, per un totale di 248 persone, avranno accesso a sei milioni di litri d’acqua grazie alla creazione dell’acquedotto.