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Come va l’economia? La risposta viene dallo spazio

La Terra (e l’Italia) vista dallo spazio in una foto satellitare.

C’è una nuova moda per analizzare i fenomeni economici di un Paese. E in questo caso, bisogna andare nello spazio per farlo. Più precisamente, in orbita geostazionaria, a circa 36mila chilometri dal suolo. Si tratta della tecnologia che prende il nome di Night-time luminosity (Ntl), ovvero la luminosità notturna di un’area geografica. Che permette non solo di capire il grado di industrializzazione di un Paese, ma anche le sue trasformazioni. E ora è avvenuto anche lo sdoganamento del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Utilizzare le sorgenti luminose sul suolo terrestre per decifrare l’andamento economico di un Paese può sembrare fantascienza, ma così non è. Per capire a fondo come è possibile bisogna tornare al 2012. Gli economisti Vernon Henderson, Adam Storeygard e David Weil pubblicano sull’American economic review, forse il maggiore giornale accademico di economia, un paper dal titolo assai accattivante: “Measuring Economic Growth from Outer Space”. La comunità accademica si lascia incuriosire ed emerge che esiste una correlazione fattuale fra la luminosità notturna e l’attività economica. Più luci, più sviluppo. Può sembrare un ragionamento banale, ma sino ad allora non c’era un’evidenza del fenomeno.

L’uso di questa tecnologia è nato per superare un problema che pareva insormontabile. Nell’analisi dei dataset statistici di un Paese, è cruciale la presenza degli stessi dataset, e l’accesso a essi. Se non ci sono dati, non si può far partire l’analisi. E considerato che molti Stati in via di sviluppo hanno pesanti lacune su questo fronte, Henderson, Storeygard e Weil hanno pensato che poteva essere d’aiuto andare nello spazio. Del resto, esistono le rilevazioni satellitari dell’agenzia statunitense National oceanic and atmospheric administration (Noaa), quindi perché non usarle?

Così facendo, hanno dato il via a questa innovazione. E hanno scoperto che non solo ha margini di errore risibili, ma che si può applicare a qualunque Stato. Le luci notturne possono dare la misura del grado di sviluppo di un’area urbana, così come quella delle zone rurali. E possono dunque essere utilizzate per migliorare il target degli investimenti. Laddove ve ne è più bisogno, la luminosità notturna lo evidenzierà. Ma non solo. Henderson, Storeygard e Weil hanno anche analizzato, con la stessa tecnologia, gli sviluppi del genocidio in Ruanda nei primi anni Novanta. La conseguenza è che anche fenomeni sociali, e politici, possono essere studiati partendo dai dati del Noaa. Basti pensare all’analisi dei fenomeni migratori verso l’Europa. E così, dopo l’iniziale scetticismo di molti economisti, si è giunti alla conclusione che si tratta di uno strumento efficace ed efficiente. A tal punto che durante i meeting annuali del Fmi che si sono appena conclusi, c’è stato il debutto sul palcoscenico internazionale di questa tecnologia.

Come spiega Andrea Presbitero, economista del Fmi, «la disponibilità di immagini satellitari dalle quali ricavare la luminosità notturna consente di studiare questioni che con i dati macroeconomici tradizionali, raramente disponibili a livello sub-nazionale, non possono essere affrontate». In altre parole, senza l’uso di questa tecnologia non sarebbe possibile analizzare le trasformazioni economiche di un Paese. Ecco perché Presbitero, insieme a un pool di economisti del Fmi e analisti della Bank of Uganda, ha testato le potenzialità dell’analisi tramite la Night-time luminosity sul campo. Nello specifico, per comprendere le dinamiche di efficienza della politica monetaria, ma la sua applicazione può essere estesa. Come sottolinea Presbitero, «si pensi, a esempio, alla possibilità di studiare lo sviluppo economico e le disuguaglianze tra diverse aree di un Paese, ad esempio tra zone rurali e urbane, oppure l’effetto di progetti di investimento come infrastrutture nel settore energetico o di comunicazione sulle economie locali». Grazie alla luminosità notturna, non solo si migliora l’analisi di un Paese, ma si perfezionano anche le iniziative per il suo sviluppo economico.

 

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