Places to be. Luoghi decisamente fuori dal comune, dal food al lifestyle in generale, che descrivono una Milano insolita, difficile da rintracciare nelle consuete guide turistiche.
1. Fondazione Prada/Osservatorio
Vecchio e nuovo, orizzontale e verticale, bianco e nero. Questi, e molti altri, i contrasti architettonici che descrivono la natura dell’istituzione culturale creata da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, situata in Largo Isarco nella zona sud di Milano. Sviluppata su una superficie totale di 19mila metri quadrati, la Fondazione, che ha preso il posto di una distilleria risalente agli anni dieci del Novecento, è stata progettata dallo studio di architettura OMA guidato da Rem Koolhaas per ospitare mostre di arte contemporanea di artisti italiani e internazionali. Al suo interno, sia una vera e propria accademia rivolta ai bambini che propone laboratori pedagogico-culturali, sia l’ormai famosissimo Bar Luce, progettato dal regista Wes Anderson, che riflette l’estetica italiana degli anni Cinquanta e Sessanta tra vecchi biliardini, barattoli di vetro colmi di caramelle e tinte pastello per gli arredi. Ma il progetto culturale firmato Prada non si è limitato solo alla Fondazione e a dicembre 2016 ha aperto le porte del nuovo spazio Osservatorio, stavolta all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, interamente dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi moderni.
Per ulteriori informazioni: www.fondazioneprada.org
2. Antichi Vizi
Accesso vietato a chi non sa usare la fantasia. Si perché, una volta entrati in questo piccolo cabinet de curiosités di via dell’orso 12 a Brera, nulla è come sembra. Una vera e propria camera delle meraviglie gestita dagli antiquari e collezionisti Alessandro Casati e la figlia Francesca, che propone vecchi cimeli di ogni tipo come vasi da farmacia tedeschi del XIX secolo, maschere tradizionali africane o cristalli di Boemia. E ancora scheletri, animali imbalsamati e pietre da meditazione giapponese. L’oggetto più curioso finora venduto? Un trofeo di cervo risalente all’Impero Austroungarico.
Per ulteriori informazioni: www.antichivizi.com
3. Armani/Silos
Uno spazio espositivo che cattura l’essenza del linguaggio armaniano su una superficie di oltre 4mila metri quadrati, sviluppati su quattro piani, in via Bergognone 40. Inaugurato con il patrocinio del Comune di Milano in concomitanza con l’inaugurazione di Expo Milano 2015, il museo ripercorre le tappe stilistiche di re Giorgio attraverso una selezione di abiti dal 1980 a oggi suddivisa secondo i temi “Stars”, “Daywear”, “Esotismi”, “Cromatismi” e infine la sezione “Luce”. Interessante il vasto archivio digitale, che raccoglie una serie di schizzi, disegni e fotografie delle collezioni prêt-à-porter e di Alta Moda della maison, e infine Armani/Laboratorio, progetto di formazione cinematografica destinato ai creativi di domani che desiderano approfondire, tra le altre, l’arte della regia, della sceneggiatura e della scenografia.
Per ulteriori informazioni: www.armanisilos.com
4. Back Door 43
Astenersi claustrofobici. Al numero 43 di Ripa di Porta Ticinese si trova infatti il bar più piccolo del mondo, che in soli quattro metri quadrati serve una selezione infinita di whisky e rum. Unica regola del gioco, prenotare con largo anticipo perché una volta fatto, il locale sarà vostro per due ore con tanto di bar tender specializzato. Ultima curiosità: per chi non avesse la fortuna di riuscire a prenotare è previsto il cocktail d’asporto servito da un signore che indossa la maschera di “V per vendetta”. Si, avete capito bene.
5. Albergo diurno Venezia
Ci sono quei posti belli per natura. E poi ci sono invece luoghi che hanno qualcosa in più da raccontare, complice la lunga storia che li ha preceduti. Ne è un esempio l’Albergo diurno Venezia, precedentemente chiamato Albergo diurno metropolitano, un vero e proprio gioiello Art Déco nel sottosuolo di Milano (sotto la centralissima Piazza Oberdan), dal 2015 affidato in concessione al FAI. Inaugurato nel 1926 con l’obiettivo di farne un salone diurno per uomini d’affari sul modello anglosassone, l’Albergo è diventato negli anni successivi uno dei salotti per la cura della persona più raffinati della città. Uno vero e proprio Eden per i viaggiatori dell’epoca, che vi si recavano soprattuto per la zona terme. La struttura, che oggi ospita visite periodiche curate dalla Delegazione FAI, fa anche da scenario a esibizioni di arte contemporanea e di teatro, tra marmi e boiserie in stile rétro.
Per ulteriori informazioni: www.fondoambiente.it
6. Club 1930
Indirizzo segreto, e basterebbe già questo a renderlo speciale. Per entrare non c’è altro modo che guadagnarsi la simpatia dei proprietari Flavio e Marco, ideatori di questo salotto ispirato al periodo del Proibizionismo che ricorda tanto “Il grande Gatsby”. Dove tra le note di un pianoforte, candele e arredi di inizio XX secolo è facile confondere passato e presente. A ogni ristampa, il menù propone un romanzo scritto ad hoc con personaggi ispirati ai cocktail. Piccolo indizio: camuffato sotto le mentite spoglie di un comunissimo bar, si accede attraverso una porta segreta situata nel retro bottega.
7. Antica Barbieria Colla
Gabriele d’Annunzio, Luigi Pirandello, Giacomo Puccini e Indro Montanelli sono solo alcuni dei clienti di questa storica Barbieria di via Gerolamo Morone 3, aperta nel 1904 da Dino Colla e passata nel 1949 alla gestione di Franco Bompieri. Impossibile non immaginare gentiluomini in frac varcare la soglia della bottega per un’esperienza di stile a 360 gradi.
Per ulteriori informazioni: www.anticabarbieriacolla.it
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