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Come funziona Icast, il “Linkedin delle modelle” creato da tre giovani siciliani

Un casting di modelle da David Jones

“Siamo un campo di grano maturo, a trent’anni, non più acerbi e non ancora secchi: la linfa scorre in noi con la pressione giusta, gonfia di vita…”, scriveva Oriana Fallaci nel suo Se il sole muore. Un messaggio a sposare nuove idee, non facendosi consumare dal sistema, che i siciliani Sergio Pitrone (ceo), Marco Pino (cfo) e Giulio Aiello (coo), non ancora trentenni, hanno tradotto nella creazione di un marketplace online destinato a snellire il procedimento di recruiting di modelli nel mercato del fashion. L’idea nasce nel 2015 quando, lavorando per due case di moda parte dell’holding vicentina Sinv, Piazza Sempione e Love Moschino, il ventitreenne Sergio si rende conto che il deficit principale del sistema moda è l’eccessiva lungaggine dei casting: mancava, insomma, quel trait d’union tra le agenzie di modelli e chi vuole sviluppare un qualsiasi progetto artistico. La soluzione sembra essere soltanto una: informatizzare il processo di selezione. Nasce così l’idea di Icast, realtà aziendale attualmente in fase di “beta test”, che vuole fungere da strumento di connessione tra fashion brand, casting director, fotografi e agenzie di pubblicità.

Quel progetto, inizialmente solo su carta, all’inizio del 2018 diventa azienda. Ma come funziona esattamente? “Innanzitutto la nostra società crede molto nella professionalità esercitata dalle agenzie; per questo abbiamo studiato una tecnologia che, a differenza del modus operandi di altre piattaforme, non prevarichi il loro ruolo, ma permetta di premiare i loro talenti, aumentare il numero complessivo di casting e allargare il portafoglio clienti”, spiega Aiello (nel team c’è anche Roberta Roveggio, per la comunicazione). “Il processo è semplice: il cliente inserisce nel portale i dati del progetto e i dettagli del casting (data, ora, luogo, budget e caratteristiche fisiche della modella desiderata). Dopo la registrazione, la tecnologia manderà un alert a tutte le agenzie partner che dovranno semplicemente rispondere indicando le loro proposte. Una volta che tutte le agenzie avranno inviato le candidature, entro 24 ore, il cliente avrà una schermata personale dove potrà visualizzare in una sola interfaccia tutte le sue proposte. A questo punto, il cliente potrà selezionare i candidati più adatti al suo progetto e la tecnologia manderà in automatico alle agenzie la convocazione al casting per i propri talenti”.

“In questo momento stiamo raccogliendo le adesioni di una serie di player del fashion (tra gli early adopter ci sono l’agenzia W-MMANAGEMENT, la stylist Gabriella Carrubba e il fotografo Jacopo Moschin) con i quali avvieremo un periodo di beta test. In questa prima fase, i clienti potranno applicare loro stessi il prezzo che riterranno più congruo, equo e competitivo, fornendoci al tempo stesso dei feedback. In seguito, la nostra offerta si dividerà tra acquistare un singolo casting o un pacchetto di abbonamenti”, prosegue Pitrone. Ma cosa ci sarà nel futuro di questa società, selezionata al Web Summit di Lisbona 2017 tra le startup più promettenti e tra i 10 progetti da tenere d’occhio nel 2018 in ambito fashion da CNMI-Camera Nazionale della Moda Italiana e Camera di Commercio Milano? Conquistare le altre capitali della moda partendo da Londra, Parigi, New York e Madrid.

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