Supreme è uno dei marchi che fra le giovani generazioni è diventato di culto negli ultimi anni: la piccola azienda fondata da James Jebbia nel 1994 ha costruito la sua immagine di brand esclusivo offrendo prodotti tecnici ad alto contenuto di design ad un mercato di nicchia rappresentato dagli skater. L’azienda ha di fatto costruito la sua reputazione di brand esclusivo grazie a una strategia che prevede di immettere sul mercato solo un quantitativo limitato di prodotti, che per questo diventano oggetto di ricerca maniacale da parte dei fans più accaniti (che quando non riescono ad acquistarli nei negozi e nei canali ufficiali, ne vanno a caccia sul mercato secondario). Una strategia che nel tempo ha avvicinato il posizionamento dell’azienda più al lusso che al mass market, direbbero i teorici di marketing.
La fama dell’azienda è cresciuta progressivamente anche grazie alle collaborazioni con superstar del design e dell’arte: il logo bianco e rosso è ispirato al lettering della celeberrima artista americana Barbara Kruger. Fra le campagne fotografiche firmate da Terry Richardson e le collaborazioni con artisti superstar come Kaws, Dash Snow, George Condo, Urs Fischer, lentamente la Supreme ha visto crescere le sue quotazioni fino a sfiorare il mito.
E Sotheby’s, che ultimamente si è lanciata in operazioni di marketing legate alla street-art, non ultimo il caso Banksy alle aste di Londra di ottobre scorso, ha cavalcato l’onda di fanatismo per il marchio Supreme con un’operazione fatta di eventi e di e-commerce: ha organizzato un’asta online, accompagnata da una serie di esposizioni esclusive, per la messa all’incanto di una collezione privata di Ryan Fuller composta di 248 tavole da skate prodotte da Supreme nel ventennio 1998-2018 in edizione limitata. ‘In quanto unico archivio completo al mondo delle tavole Supreme in mani di un collezionista privato, queste tavole sono di una rarità eccezionale e di un’importanza notevole’, ha dichiarato Noah Wunsch, capo dell’e-Commerce Globale di Sotheby’s. La collezione comprende tutte le tavole prodotte da Supreme in collaborazione con artisti, di cui Fuller è riuscito ad accaparrarsi alcuni esemplari sui canali tradizionali (negozio e sito online) e sul mercato secondario, a cifre superiori rispetto ai prezzi originari di vendita.
Il lotto è composto di alcuni pezzi interessanti: le tavole ‘spot painting’ e ‘spin painting’ realizzate dallo studio di Damien Hirst; un trittico di tavole con i celeberrimi ritratti di George Condo; un set di tre tavole con i disegni del ‘Monkey train’ di Jeff Koons. Il pezzo di culto è il set di tavole con scatola di lusso del 2000 in cui il monogramma del marchio Vuitton è riprodotto in colore rosso Supreme, che, mai autorizzato dall’azienda francese, fu ritirato in tempo record dal mercato. Nell’anno della celebrazione di Leonardo da Vinci non può mancare un set di tavole ispirato all’Ultima Cena, che sembra prelevato da un banco di souvenir di Milano o Firenze. Insomma, fra spirito antisistema e gusto pop-culture, ce n’è per tutti i gusti.
La collezione, in vendita on-line fino al 25 gennaio, è stata venduta per 800mila dollari. Se questo non è un prezzo da capogiro – si tratta di un risultato ai minimi su una stima di catalogo che era compresa proprio fra gli 800mila e un 1.200.000 dollari – l’operazione di vendita è stata un successo. Noah Wunsch ha ripetuto che la casa d’asta è stata completamente assediata dalle richieste dei fans della Supreme, che hanno preso d’assalto le sale di esposizione, il sito e i social media: ‘questo ci incoraggia a proseguire lungo questa direzione’.
La cultura street è entrata nel tempio dell’arte e di prepotenza, per rimanerci.
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