Style

Il nuovo stile globetrotter creato dalla famiglia Tombolini

Marcello Tombolini (a sinistra) insieme a Silvio Calvigioni.

Articolo tratto dal numero di gennaio 2019 di Forbes Italia. 

In un trattato del 1830, lo scrittore francese Honoré de Balzac discuteva i codici dell’eleganza, sostenendo che l’abbigliamento fosse una scienza, un’arte e persino un sentimento. Alcuni dei suoi aforismi più celebri risultano sorprendentemente attuali se pensiamo al modo in cui, nell’arco di tre generazioni, la famiglia Tombolini, alla guida dell’azienda marchigiana di abbigliamento Tmb fashion group, ha saputo interpretare il concetto di formal wear.

“Tutto ha avuto inizio nel 1964 quando mio nonno, Eugenio Tombolini, decise di fondare un piccolo laboratorio di sartoria a Urbisaglia, tramandando il suo patrimonio di ‘saper fare’ tipicamente italiano. Con l’arrivo di mia madre Fiorella, seconda generazione alla guida della società, tra gli anni ’70 e ’80 siamo diventati un punto di riferimento per la produzione industriale di settore”, racconta a Forbes Silvio Calvigioni, direttore marketing e responsabile commerciale di Tmb. Che si lascia sfuggire una punta di nostalgia nel parlare della propria infanzia. “Sono due i momenti che porto da sempre con me: la visita al nostro showroom di New York sulla Fifth Avenue in compagnia di mia madre e dello zio Marcello, e una sfilata a Napoli, che mi ha ricordato l’importanza dei preziosi insegnamenti tramandati da nonno Eugenio”.

Silvio Calvigioni è direttore marketing e responsabile commerciale di Tmb fashion group.

Oggi per il gruppo italiano valori come passato e futuro viaggiano insieme, sancendo un legame tra eredità e innovazione che si riflette nelle collezioni del marchio. Perché se è vero che vestire è (anche) un sapere della mente, il punto di forza della realtà maceratese, che prevede di arrivare a un fatturato 10 milioni di euro (con un più 30% stagionale nei prossimi due anni), è quello di aver preservato in oltre mezzo secolo la qualità del prodotto, strizzando un occhio alla tecnologia.

Per l’autunno-inverno 2018/19, la nuova scommessa della famiglia Tombolini è infatti la creazione del capospalla Zero sewing della linea ZG, che in nome della leggerezza (pesa meno di 300 grammi) rinuncia a fili e cuciture per adottare materiali idrorepellenti in grado di combattere anche le temperature più rigide. L’ispirazione è arrivata osservando lo stile di vita del business man contemporaneo: “Le persone si spostano con molta facilità e il settore del luxury travel è destinato a crescere. Il viaggiatore, inoltre, è sempre più attento al design e alla personalizzazione dei capi. L’abito ZG è un capo dal taglio ricercato, con tessuti sorprendenti e ricco di finiture che, nonostante la sua praticità, si presta anche per le occasioni più formali”, spiega il manager, amante di accessori classici come le cravatte (prese dall’armadio del nonno) e gli orologi di classe.

Eleganza sportiva e gusto tailoring, ma anche grande amore per il territorio quello dell’azienda, che con i paesaggi e i colori straordinari dei tramonti marchigiani continua a ispirare le proposte uomo e donna. “Per il futuro non sono escluse collaborazioni con aziende del lusso, così come la possibilità di allargare la nostra offerta merceologica”, prosegue Calvigioni, che svela i progetti del gruppo di famiglia orientati verso lo sviluppo retail e il potenziamento dei mercati chiave. “Al momento siamo presenti con più solidità in Europa, che traina l’export del segmento moda uomo insieme all’Asia, Middle East, Russia e Canada e stiamo crescendo negli Stati Uniti e in Estremo Oriente. Nel frattempo, ci stiamo rivolgendo con interesse anche al mercato africano con cinque nuovi account. L’obiettivo è dunque quello di consolidare le piazze attuali, e di attrarne di nuove attraverso la personalizzazione di corner o shop in shop”.

Tmb, ad oggi distribuito in circa 350 multimarca a livello globale in department store come KaDeWe in Germania, El Corte Inglés in Spagna, Bosco dei Ciliegi in Russia, Harvey Nichols in Inghilterra e Barneys New York (oltre a quattro negozi diretti in Italia e dieci franchising nel mondo), è ormai una presenza fissa di Pitti Immagine Uomo, che rappresenta per l’azienda un investimento annuale molto importante. Cosa vedremo alla prossima edizione della kermesse toscana di gennaio dedicata al gentleman moderno, lo anticipa lo stesso Calvigioni: “Questa stagione punteremo ancora una volta sull’innovazione, rilanciando tecniche di lavorazione all’avanguardia come lo Zero Sewing, che elimina le cuciture per donare agli abiti una leggerezza assoluta, e infine le linee ZG Travel, pensata per il globe-trotter contemporaneo, e Washable. In fondo, la nostra filosofia è quella di raccontare una storia italiana fatta di persone, valori e tanta passione”.
Viva l’Italia del bello e ben fatto.

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