Immaginiamo il logo di una nota bibita gassata o quelli delle più famose catene di fast food e un progetto di advertising molto particolare. Fin qui, nulla di speciale. Se non fosse che, invece dei tradizionali cartelloni stradali a fare da sfondo a queste immagini potrebbe presto essere il cielo stellato. Si chiama space advertising ed è il nuovo progetto della startup russa Star Rocket, che prevede di lanciare entro il 2021 annunci pubblicitari nello spazio. L’idea è venuta a Vlad Sitnikov, project leader dell’iniziativa e ceo del progetto a favore delle tigri dell’Amur, Hungry Boys. A creare l’annuncio sarebbero piccoli satelliti, ciascuno dotato di una vela riflettente di quasi 10 metri di diametro, che orbiterebbero insieme a un’altitudine di circa 450 chilometri riflettendo la luce solare con le loro vele. Risultato, enormi cartelloni nell’orbita terrestre che trasmetteranno 3-4 messaggi al giorno (all’alba e al tramonto) con un’area visibile di 50 chilometri.
D’altronde, anche Andy Warhol lo diceva: “La cosa più bella di Tokyo è McDonald’s. La cosa più bella a Stoccolma è McDonald’s. La cosa più bella di Firenze è McDonald’s. Pechino e Mosca non hanno ancora nulla di tanto meraviglioso”.
Advertising, ma non solo. Almeno stando a quanto riportato dalla pagina web della neo società che spiega come l’innovativo progetto sarebbe utile ad esempio in caso di blocchi alle reti telefoniche, in caso di interruzioni di corrente o di emergenze catastrofiche: i governi potrebbero utilizzare il display per notificare messaggi importanti alla popolazione. Certo, se non si considera il fatto che questi piccoli cubetti orbitanti potrebbero imbattersi in ostacoli normativi, minacciare la sicurezza aerea e alimentare problemi connessi con l’elevato numero di rifiuti spaziali.
Comunque andrà a finire l’avventura di Star Rocket, l’iniziativa della startup russa è un altro indicatore di quanta popolarità stia riscuotendo in questo momento la cosiddetta space economy. Basti pensare a realtà come SpaceX, azienda aerospaziale fondata da Elon Musk o Virgin Galactic (tra i fondatori Richard Branson), nata per realizzare un’offerta di voli spaziali suborbitali per il mercato commerciale.
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