Per la sua forma, taglio smeraldo quadrato, è il diamante più grande al mondo mai esistito. Primato, quello della pietra in questione battezzata “Lesedi La Rona” che si riflette anche nella trasparenza e nel peso secondo l’autorità in materia di gemme GIA (Gemological Institute of America). Un sogno, insomma, che avrebbe accontentato persino l’esigente Marylin Monroe nel film Gli uomini preferiscono le bionde (1949).
La sua scoperta è da attribuire nel novembre 2015 a Lucara Diamond Corp., compagnia mineraria canadese di diamanti nella sua miniera di Karowe in Botswana (Africa meridionale) ma a considerarne il valore nell’arco dell’ultimo anno è stato Laurence Graff, rivenditore di diamanti e fondatore dell’omonimo marchio internazionale di gioielli di lusso, che ha tagliato e lucidato la maggior parte dei 20 diamanti più grandi di questo secolo.
Per modellare questa pietra da 302.37 carati, infatti, la famosa gioielleria britannica, che ha acquisito la gemma a settembre 2017 per 53 milioni di dollari da William Lamb, ex presidente e ceo di Lucara, ha impiegato 18 mesi facendo costruire uno scanner apposito per consentire ai suoi gemmologi di analizzare tutte le informazioni necessarie a determinarne il taglio migliore.
Una vera e propria sfida per i gemmologi, che non avevano mai analizzato una pietra così grande, e con la nuova attrezzatura hanno avuto la possibilità di esplorare in profondità il diamante. Senza alcun margine di errore: dopo mesi di analisi, il piano per tagliare e lucidare il diamante era così preciso che non c’era spazio per imprecisioni e ci sono volute centinaia di ore solo per lucidare la sfaccettatura del tavolo (la più grande situata nella parte superiore del diamante). Sono stati lucidati in totale 66 diamanti “satellite” dal diamante grezzo di fama mondiale, con dimensioni che vanno da uno a oltre 26 carati.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .