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Cultura

L’Intelligenza Artificiale arriva anche alla Biennale di Venezia

Che cosa si intende per Intelligenza Artificiale oggi? Sotto il termine AI si vogliono racchiudere quegli algoritmi che oggi sono capaci di processare un alto numero di dati e informazioni, alla luce dei quali riescono a fornire interpretazioni a fenomeni di diverso genere. Questi sono perfino capaci di generare opere d’arte.

E’ del novembre dello scorso anno la notizia che una pittura digitale realizzata da un algoritmo processando informazioni visive è stata venduta a un’asta da Christie’s per la cifra record di 432.000 dollari.
L’arte e gli artisti si sa, guardano avanti sul proprio tempo: da diversi anni ci sono alcuni artisti che stanno lavorando su questo argomento come oggetto-soggetto delle proprie ricerche. E’ il caso di Hito Steyerl classe 1966. La Steyerl, premiata recentemente con il prestigioso premio tedesco Käthe Kollwitz prize, è la prima donna essere nominata artista più influente nella classifica Power 100 redatta dall’Art Review nel 2017. Il suo lavoro, che lo scorso anno è stato esposto alla Serpentine Gallery di Londra sotto la guida di Hans Ulrich Obrist, con una mostra dedicata all’Intelligenza Artificiale.

Con Hito Steyerl l’Intelligenza Artificiale quest’anno approda alla Biennale di Venezia, nell’ambito della mostra May you live in interesting times curata da Ralph Rugoff. Il suo è un doppio lavoro di video installazione certamente destinato a lasciare il segno nel pubblico. La Steyerl usa in modo critico e ironico l’intelligenza artificiale: i suoi AI computer costruiscono opere che hanno un finto carattere didattico, e le cui voci del computer parlanti ci raccontano storie che lungi dall’essere vere, risultano essere fallaci e inutili.

installazione verde luci
AVZ_arsenale-34_HITO STEYERL Andrea Avezzù

Pieni di sense of humor e visivamente interessanti, le sue opere offrono ai visitatori esperienze ricche, e cariche di riflessioni sulla stessa validità del mezzo AI. Le notizie diffuse dai suoi computer parlanti aprono le sue opere a molteplici letture, di cui non ultime alcune relative al virtuale quale sede di diffusione di false informazioni ed errate credenze. Della Styerl la mostra May you live in interesting times a cura di Ralf Rugoff propone due opere differenti. Nel Padiglione dei Giardini, il lavoro intitolato Leonardo Submarine 2019 è ispirato ad un progetto di Leonardo da Vinci del 1515 pensato per difendere la città sull’acqua dagli attacchi nemici. Questa installazione vede l’AI discutere con il pubblico di pace, di guerra, di tecnologia e di potere. Gli schermi permettono ai visitatori di fare un viaggio su l’imbarcazione, mostrando in immagini corsi d’acqua, palazzi, e i cieli aperti di Venezia.

L’installazione parlante fa riferimento al fatto che Finmeccanica, principale azienda italiana produttrice di armi, avrebbe cambiato la sua ragione sociale in Leonardo s.p.a, in onore dell’artista fiorentino, quale metafora del tema della guerra. La mistione fra realtà e finzione è tale da confondere lo spettatore, in un procedimento ironico che mette in dubbio la veridicità delle informazioni prodotte dal computer continuamente. Ancora più elaborata e complessa è il l’opera collocata da Rugoff nell’Arsenale: l’installazione ‘This is the future’ è un ambiente in cui il visitatore entra percorrendo passerelle articolate e popolate di schermi digitali sui quali alcuni fiori che si muovono in processo di sviluppo continuo. Il percorso poi immette il pubblico in uno spazio simile a quello di un teatro, dove un’Intelligenza Artificiale, sotto forma di computer generatore di immagini e voce, parla del presente e del futuro della nostra civiltà, fra ironia e serietà, fra profezia e gioco. In un percorso ad ostacoli, in cui tutto quelle che viene detto può essere
messo costantemente in dubbio dallo spettatore.

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