Articolo tratto dal numero di giugno 2019 di Forbes Italia. Abbonati.
Classe 1990, maturità classica, laurea in economia e un eclettismo fuori dal comune. Gian Luca Comandini nel 2013 è tra i primi in Italia ad investire in due trend allora poco esplorati: blockchain e social media. Ciò lo ha reso uno dei principali divulgatori e opinion leader italiani, consentendogli di co-fondare l’associazione di categoria Assobit e la società di consulenza e sviluppo Blockchain Core. È anche editore di Cointelegraph e direttore della scuola di formazione The Blockchain management school. “Sono fermamente convinto che la blockchain sarà il prossimo trend per molti e molti anni”, dice.
È spesso speaker e opinionista in ambito marketing e innovazione nelle più importanti conferenze del settore e non di rado ospite di trasmissioni tv per la Rai. Dal 2019 è membro del Mensa International, associazione che raccoglie persone con un quoziente intellettivo superiore al 98% della popolazione mondiale. La sua storia imprenditoriale nasce da una intuizione di sei anni fa quando fonda You&Web, tra le più note società italiane di comunicazione integrata specializzate in strategie virali, con cui cura la comunicazione di numerosi personaggi pubblici, programmi televisivi, politici, brand e multinazionali.
“Allora i social network erano poco utilizzati e non avevano ancora assunto la dimensione di piattaforma pubblicitaria a tutti gli effetti come la conosciamo oggi”, dice, “ma avevo intuito che quella sarebbe stata la direzione e che ben presto i budget pubblicitari delle aziende si sarebbero spostati in gran parte da offline a online. Volevo essere tra i primi a entrare sul mercato”.
Oggi, la sua creatura non è più una “semplice” web agency, ma una vera e propria agenzia di comunicazione integrata, che offre qualsiasi tipo di strategia e servizio nel settore pubblicitario, dagli spot tv alle affissioni, dalle campagne virali sui social allo sviluppo di e-commerce e siti web. “Per il prossimo futuro abbiamo deciso di investire molto sulla parte autoriale, stiamo creando una branca dedicata allo spettacolo e alla produzione di format tv”.
L’altra grande passione di Gian Luca è, appunto, la catena dei blocchi: “Il mio più grande rimpianto è non essere stato abbastanza convincente quando sei anni fa andavo in giro a dire a chiunque ‘la blockchain sarà il futuro!’. Dovevo insistere di più, magari non avremmo perso tanti anni a parlarne male”. Oltre a insegnarla all’Università Guglielmo Marconi di Roma, dove è titolare di una cattedra, e al master presso la Blockchain school, di cui è direttore, è anche presente nella task force governativa di esperti scelta dal Ministero dello sviluppo economico per delineare la strategia nazionale in ambito blockchain nel nostro paese per i prossimi anni. “Un impegno che mi onora molto. Sono circondato da professionisti di grandissimo spessore, c’è tanto da imparare e sono sicuro che faremo un ottimo lavoro”.
C’è ancora spazio per i sogni? “Io ne ho da sempre uno nel cassetto: istituire il primo Ministero del futuro in Italia, un’istituzione che si occupi tanto di investimenti in startup quanto di formazione ed educazione delle nuove generazioni all’utilizzo di quelle tecnologie emergenti che definiranno il futuro mercato del lavoro. Oggi continuiamo a studiare materie che erano nei programmi 50 anni fa, per prepararsi a lavori che si facevano 50 anni fa e che oggi non hanno più alcuno spazio nel mercato. Dovremmo invece iniziare a studiare e imparare a lavorare per le occupazioni che immaginiamo ci possano essere tra 50 anni. Altrimenti diventeremo noi il terzo mondo”.
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