“Non volevo solo creare e vendere vestiti, ma ideare uno stile di vita”. A dirlo una stilista, una imprenditrice e una mamma. In una parola una donna, Elisabetta Franchi, che oggi veste i vip d’Italia e del mondo, ma che a dispetto dell’appartenenza a questo mondo dorato ha dovuto fare fronte a numerose sfide prima di raggiungere il successo.
“Oggi – racconta a Forbes.it – posso dire di essere riuscita a realizzare il mio sogno e quello che avevo condiviso con mio marito (mancato prematuramente nel 2008, ndr), ma nella vita niente viene da solo. Sono cresciuta senza papà e nel 2008 mi sono ritrovata sola con una bambina di un anno e una azienda che stava crescendo. Non ho mai mollato. Ho solo continuato.”
Oggi Elisabetta Franchi è diventato un brand (della società Betty Blue Spa) che dà lavoro a più di 300 dipendenti e che possiede 85 negozi monomarca tra Italia ed estero. Lei, classe 1968 e madre di due figli, racconta anche la sua gioventù in una famiglia modesta di Bologna e gli inizi del suo sogno.
“Eravamo 5 figli. Non ho potuto finire la scuola, servivano i soldi: cosi ho iniziato a lavorare a Bologna al mercato come commessa alle bancarelle, e lì ho imparato la sensibilità commerciale. Poi ho proseguito per sei mesi nel fine settimana facendo la barista e prendendomi la leadership, fino ad essere assunta in un’azienda, la Imperial di Bologna che realizzava, e lo fa ancora, il fast fashion, ossia il cosiddetto pronto moda. La fortuna dell’azienda erano i titolari, Emilia – tosta con carattere forte come il mio – ed Adriano. Ma soprattutto il loro amministratore delegato Sabatino Cennamo che è poi diventato mio marito: è stato lui a prestarmi i soldi per spiccare il volo e iniziare la mia attività imprenditoriale. Vedeva lungo, credeva in me e ha avuto ragione”. Oggi la società vale 117,2 milioni di euro di fatturato, 15,1 milioni di utile e un margine operativo di 21 milioni di euro.
Se gli si chiede quale crede sia stato il segreto che le ha permesso di arrivare a questi numeri, lei risponde con un ricordo dell’infanzia: “A 7 anni giocavo con una bambola a vestirla anche con stracci ritagliati. Ho solo proseguito ascoltando il mio istinto. Ai giovani dico solo: non cercate il successo o la fama, cercate di fare ciò che vi piace, ma di fare.” Elisabetta Franchi è sorridente, emoziona e si emoziona. Appare vera, genuina. Anche quando racconta che “il mondo della moda è spesso frainteso: non è solo luccichio, cocktail ed aerei privati. E’ faticosissimo: ci sono tre collezioni a stagione da preparare, e a scuola la fatica non la insegnano. Ma la prima volta che vidi indossare un mio abito a Los Angeles capii che il mio percorso era corretto”. E proprio negli Stati Uniti Elisabetta ha visto iniziare il fenomeno delle testimonial per le sue collezioni, tra le prime anche Angelina Jolie: “Donne bellissime, che non ho mai dovuto pagare perché indossassero i miei abiti”, sottolinea.
Forse perché l’attenzione del mondo è riuscita a guadagnarsela semplicemente con il suo lavoro. Come avverrà ancora nei prossimi mesi. “A settembre – ci preannuncia – uscirà la storia della mia vita con Mondadori e un docu-film su Real Time”.
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