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Neva Finventures, la nuova “fabbrica italiana startup Torino”

Il grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino
Il grattacielo di Intesa Sanpaolo progettato da Renzo Piano a Torino
(© Giorgio Perottino)

Articolo tratto dal numero di agosto 2019 di Forbes

Non solo fintech, naturale bacino d’interesse per il primo gruppo bancario in Italia. Ma anche startup e scaleup – quelle che ce l’hanno fatta e sono ben avviate lungo un percorso di crescita dimensionale – in altri settori. Con un occhio di riguardo per due aree nelle quali il capoluogo piemontese vanta una forte vocazione: l’automotive e l’aerospaziale. “Torino è la sede di Intesa Sanpaolo Innovation Center e quindi ci sono le condizioni ideali per creare in questa città un nuovo polo dell’innovazione internazionale”, spiega Mario Costantini, amministratore delegato di Neva Finventures, il corporate venture capital che fa capo per il 100% a Intesa Sanpaolo Innovation Center, società del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Maurizio Montagnese e Guido de Vecchi, rispettivamente presidente e direttore generale, che si occupa di innovazione per la clientela della banca, ovvero aziende e startup. Partita appena tre anni fa, come gran parte dei venture capital, Neva, investe con quote di minoranza in società emergenti scommettendo sul loro potenziale di crescita. Inizialmente si è focalizzata sulle realtà del settore finanziario ad alto contenuto di tecnologia , sinergiche alle attività del Gruppo guidato da Carlo Messina. Ma da qualche tempo, punta anche a sostenere iniziative legate all’economia circolare e alla data-driven economy, l’economia dei dati.

Il progetto per la creazione di un hub a supporto delle startup nasce, invece, dal memorandum d’intesa firmato lo scorso maggio da Innovation center, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt. Alleanza rafforzata dal successivo accordo con Techstars, il terzo più grande acceleratore al mondo, che si è insediato presso le Officine grandi riparazioni di Torino per lanciare, insieme ai partner italiani, un nuovo programma focalizzato sulla smart mobility, che decollerà il prossimo anno. Non a caso, anche Neva Finventures ha appena deciso di insediare il proprio quartier generale presso le Ogr.

“Le startup nascono e creano valore lì dove esiste un ecosistema adatto ad accoglierle e a farle crescere. Per questo l’accordo tra Intesa Sanpaolo Innovation Center, CRT e Compagnia San Paolo è strategico. Sono sicuro che riusciremo a creare le condizioni per lo sviluppo di nuove imprese e per una positiva contaminazione con le aziende già esistenti. In questo progetto”, spiega Costantini, “Neva Finventures vuole rappresentare il motore finanziario di nuova generazione”.

Mario Costantini
Mario Costantini, a.d. di Neva Finventures

Ad oggi Neva ha una potenziale dotazione di capitale di 100 milioni di euro destinata a crescere, forse, grazie al possibile apporto delle due Fondazioni torinesi- come recentemente ipotizzato da Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. Un intervento che darebbe nuova linfa al progetto per lo sviluppo del nuovo polo dell’innovazione. In tre anni di attività il venture capital ha realizzato sei operazioni. L’ultima risale a poche settimane fa, quando Neva ha investito circa 4 milioni di euro per acquisire una partecipazione di minoranza (con opzione per acquisire una quota di controllo) nel capitale di BacktoWork24, primario operatore italiano nel settore dell’equity crowdfunding e gestore dell’omonimo portale online per la raccolta di capitali di rischio. “Una decisione strategica che ci permetterà di entrare in contatto con startup operative in una pluralità di settori, da seguire valutando anche nuovi progetti d’investimento”, osserva l’ad.

Le altre operazioni realizzate da Neva riguardano R3, il più grande consorzio mondiale di istituzioni finanziarie, che collabora per testare l’utilizzo di soluzioni basate sulla tecnologia blockchain, il fondo corporate venture tedesco Rocket Internet Capital Partners, e poi Iwoca, società fintech del Regno Unito specializzata in finanziamenti alle piccole e medie imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro.

Completano il sestetto due investimenti in società molto note in ambito fintech: Oval Money, startup italo-inglese attiva nel mondo del risparmio e Yolo, operatore insurtech che svolge intermediazione assicurativa esclusivamente in modalità digitale tramite un’offerta di polizze on demand sottoscrivibili via app. “Le prime operazioni stanno andando bene. Ci hanno permesso di meritare la fiducia del gruppo, che ha messo a disposizione ulteriori risorse, in termini di capitali e persone”, precisa Costantini.

Oggi il venture capital può contare su un team composto da una decisa di persone, che sono in grado di valutare opportunità di business in una vasta gamma di settori di attività, contraddistinti da un elevato tasso d’innovazione. Senza dimenticare il supporto e la collaborazione costante con Intesa Sanpaolo Innovation Center. La Fabbrica Italiana Startup Torino è pronta a mettere in produzione nuovi futuri campioni di business.

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