Né il caro birra né l’incertezza geopolitica spaventano l’Oktoberfest. Per l’edizione 2019, dal 21 settembre al 6 ottobre, della più iconica e tradizionale festa bavarese si attende un nuovo record nel consumo di birra. A metterlo nero su bianco è il Wiesn Visitor Price Inidex (Wvpi), calcolato da UniCredit, che registra un aumento del 2,7%, in leggero calo sul 3,3% del 2018.
Basato sulla spesa per due boccali di birra da un litro, mezzo pollo e un biglietto andata e ritorno dei mezzi pubblici per raggiungere il prato (Wiesn) a sud ovest di Monaco dove si tiene l’Oktoberfest 2019, l’indice Wvpi ha fatto registrare un segno meno soltanto nel 2013. Quando, spiega una nota di Unicredit, il “trend di crescita che abbiamo osservato da metà degli anni ’90” nel consumo di birra ha conosciuto un “sorprendente calo”. Poi ha ripreso a crescere senza più una battuta d’arresto.
Quest’anno il costo del trasporto pubblico è rimasto invariato, ma quello del pollo e della birra sono aumentati del 3,2%. Un “Mass”, il tradizionale boccale da un litro, costa 11,36 euro in media, 36 centesimi in più del 2018. Aumenti nettamente superiori all’inflazione (che è inferiore al 2%).
Sebbene il numero di giovani sotto i 30 anni che fanno tappa all’Oktoberfest sia calato di 17 punti percentuali tra il 2000 e il 2014, la quota di visitatori sopra i 30 è invece aumentata del 43%. Una fetta di pubblico che, peraltro, ha generalmente maggiore disponibilità economica e capacità di spesa. Bevitori che possono tranquillamente permettersi l’aumento dei prezzi della birra. Senza dimenticare il 14% per cento di visitatori stranieri che ogni anno vengono in Baviera per gustare le birre tradizionali.
Sempre che il tempo sia buono, conclude Unicredit, è “improbabile” che le “attuali incertezze geopolitiche” e lo “sviluppo dei prezzi” impediscano il “raggiungimento di un nuovo record”.
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