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Banksy, il più famoso street artist al mondo ha un problema

Un’oscura azienda dello Yorkshire Full Colour Black si è messa a vendere online cartoline per auguri che riproducono le immagini delle sue opere. Tutte famose, dalla bimba col palloncino, vale un milione di pound, alla culla con le videocamere di sorveglianza puntate sul neonato, fino al Parlamento inglese popolato di scimmie venduto a New York per 9,9 milioni di sterline.

Banksy, senza uscire dall’anonimato, prima ha scatenato i suoi avvocati e poi ha aperto uno suo showroom chiamato Gross Domestic Product in un ex negozio di tappeti, a Croydon, sud di Londra, che per i londinesi è una località depressa per non dire pericolosa.

“Se qualcuno pensa di lucrare sul mio lavoro senza autorizzazione, si sbaglia” ha detto l’artista ai media “adesso sarò io a vendere online le mie opere per evitare altri problemi sul diritto di autore”. Gli avvocati del produttore di cartoline si appigliano al fatto che mai Banksy ha registrato il proprio brand. Questioni di lana caprina che verranno discusse in Tribunale. Appena aperto il negozio-Banksy ha attirato una folla oceanica che sfila davanti alle vetrine per ammirare le famose opere, dal cappello da poliziotto usato che diventa una lampada stile discoteca, al giubbotto anti colpi di coltello realizzato coi colori della bandiera inglese. Anche la scelta di Crydon rientra nello stile provocatorio dell’artista che con il suo giro d’affari potrebbe anche permettersi un negozio in quartieri alti come Belgravia o Chelsea.

E mentre nelle vie di Londra si percepisce lo smarrimento e l’angoscia per una Brexit che non si realizza, noi siamo andati a Croydon per raccontarvi questa storia tipica di #ForbesSilicio.

 

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