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La storia di Moderna, l’azienda che ha sviluppato il primo vaccino in test per il coronavirus

moderna (vaccino contro coronavirus)
Gettyimages

Dopo tante ricerche, il vaccino contro il coronavirus è pronto per essere testato sull’uomo. A renderlo noto è la stessa società che lo ha realizzato, ossia la società di biotecnologia Moderna. Con sede a Cambridge, nel Massachusetts, Moderna è una società specializzata nella scoperta e nello sviluppo di farmaci basati sull’RNA messaggero. Proprio per questo, il suo nome originario era ModeRNA.

La notizia della realizzazione di un vaccino contro il coronavirus sta già facendo il giro del mondo. Ovviamente, come ha dichiarato Anthony Fauci al Wall street Journal, direttore dell’Istituto Nazionale americano di allergia e di malattie infettive (parte dell’Istituto Nazionale della Salute a cui sono state inviate le fiale necessarie) i tempi non saranno brevissimi. 

Infatti, Fauci ha sottolineato che si aspetta di far partire la sperimentazione su circa 20-25 pazienti sani ad aprile e di avere a disposizione i primi risultati tra luglio e agosto. Entrando, invece, proprio nel merito scientifico, il vaccino contro il coronavirus creato da Moderna si chiama mRna-1273 e la sua principale componente vaccino è la proteina S che ospita l’infezione cellulare, come è già avvenuto con la Sars.

Moderna: la storia dell’azienda

Come tutte le aziende biotecnologiche, la storia di Moderna è abbastanza recente. Tant’è che anche se è stata fondata nel 2010, in realtà ha rivelato ufficialmente le sue attività al pubblico a partire dal 2013.  Fino a dicembre 2012 Moderna ha infatti lavorato in modo invisibile, il suo sito web era abbastanza vago e tutti i dipendenti nello svolgere le loro attività rispettavano uno stretto accordo di riservatezza. Lo studio dell’azienda si basa soprattutto sul lavoro scientifico di base di Derrick Rossi ad Harvard, il cui laboratorio ha sviluppato un metodo per modificare l’mRNA.

Sul finire del suo “lavoro invisibile” e quindi prima di presentarsi ufficialmente alla gente, Moderna è riuscita a raccogliere 40 milioni di dollari dall’unità VentureLabs di Flagship Ventures e da altri investitori privati. Nel marzo 2013, Moderna e AstraZeneca hanno firmato un accordo di opzione esclusiva di cinque anni per scoprire, sviluppare e commercializzare le terapie dell’mRNA per il trattamento di gravi malattie cardiovascolari, metaboliche e renali, nonché obiettivi selezionati in oncologia. 

L’accordo prevedeva un pagamento anticipato di 240 milioni di dollari a Moderna, ossia uno dei più grandi investimenti iniziali mai registrati in un accordo di licenza dell’industria farmaceutica che non comporta un farmaco già testato in studi clinici.

In meno di due anni di incentivi e di ricerca, dall’ottobre del 2013 all’inizio di gennaio 2015, Moderna ha raccolto quasi un miliardo di dollari di finanziamenti, con precisione 950 milioni di dollari per collaborazioni, ricerche e per combattere le malattie rare, orfane, infettive e le armi biologiche. Sempre a gennaio 2015, precisamente l’8, Moderna ha lanciato Valera, un’impresa focalizzata esclusivamente sull’avanzamento di vaccini e terapie per la prevenzione e il trattamento delle malattie virali, batteriche e parassitarie. 

Successivamente ha annunciato un accordo di licenza e collaborazione con Merck per la scoperta e lo sviluppo di vaccini contro le malattie virali. Nel maggio 2015 Moderna ha lanciato Elpidera, un’impresa focalizzata esclusivamente sullo sviluppo di medicinali a base di RNA messaggero (mRNA) per il trattamento di malattie rare e il 22 ottobre 2015, ha lanciato Caperna, focalizzata sui vaccini personalizzati per il cancro. 

Come si può vedere anche da quanto pubblicato sul loro sito, Nel gennaio 2016, Moderna ha stipulato un accordo quadro per un progetto sanitario globale con la Fondazione Bill & Melinda Gates per promuovere progetti di sviluppo basati sull’mRNA per varie malattie infettive.

Come afferma l’azienda, la Bill & Melinda Gates Foundation ha infatti investito 20 milioni di dollari per sostenere il progetto per aiutare a prevenire il virus dell’immunodeficienza umana o l’HIV, le infezioni. I progetti successivi stipulati con la Fondazione potrebbero portare, come dichiara l’azienda stessa, a un totale di finanziamenti di 100 milioni di dollari.

Dopo aver ricevuto altri notevoli investimenti e altre collaborazioni, tra cui quella nel 2016 con AstraZeneca per sviluppare due programmi di immuno-oncologia mRNA o con Merck per autorizzare un programma di vaccinazione per un virus non divulgato e per sviluppare vaccini antitumorali personalizzati, a dicembre 2018 Moderna ha rivelato la sua decisione di quotarsi in Borsa a Wall Street (sul Nasdaq).

L’andamento in Borsa di Moderna

Oltre che aver dato una speranza molto grande, la notizia di aver sviluppato un vaccino contro il coronavirus permetterà senza ombra di dubbio alle azioni del  titolo Moderna di volare a Wall Street. Secondo le diverse indicazioni, infatti, il titolo dell’azienda biotecnologica ha chiuso le contrattazioni after hour in rialzo del 16 per cento. 

Nella giornata di ieri, prima che venisse comunicata la notizia del vaccino contro il coronavirus, il titolo Moderna ha comunque chiuso in positivo dell’1,94%. Un vero e proprio miracolo visto che nella giornata di ieri il Nasdaq ha ceduto il 3,89%.

In sei mesi il titolo dell’azienda del Massachusetts ha guadagnato a Wall Street il 24,18%, su un arco di tempo annuale invece la performance è negativa per 13 punti percentuali e mezzo.  

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