Come faccio a ottenere il bonus da 600 euro previsto dal decreto cura Italia? È questa una delle domande che sta attirando l’attenzione di quei circa 6 milioni di lavoratori autonomi identificati dal ministro del Lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo.
Ricapitolando la situazione, il bonus (esentasse e quindi netto), che in base alle parole del ministro dell’Economia Gualtieri non sarà “una tantum”, tant’è che dovrebbe essere riproposto nel decreto di aprile, è previsto per:
- liberi professionisti titolari di partita Iva (attiva al 23 febbraio)
- cococo iscritti alla Gestione separata
- autonomi delle gestioni speciali Ago,
- commercianti e artigiani,
- stagionali del turismo e degli stabilimenti termali (senza lavoro dal 1° gennaio 2019),
- operai agricoli a tempo determinato (con 50 giornate lavorate nel 2019)
- lavoratori dello spettacolo (con almeno 30 contributi versati al Fondo pensioni e redditi entro 50mila euro).
Come già preannunciato, le regole per ottenere il bonus da 600 euro sono ancora in corso di definizione da parte dell’Inps. Nonostante ciò, si dovrebbe partire già dalla prossima settimana. Una volta fatta domanda all’Inps la somma verrà erogata subito. L’istituto ha tenuto comunque a precisare un aspetto in una nota ufficiale: “Le domande saranno aperte a tutti e ci sarà un giorno di inizio, con un click”.
Si attivano anche gli enti previdenziali privati
Le categorie di lavoratori autonomi di cui abbiamo parlato non sono però le uniche che potrebbero ricevere il bonus da 600 euro nel mese di marzo. Il decreto cura Italia prevede infatti anche un’altra misura “il reddito di ultima istanza”.
Previsto per i lavoratori iscritti a enti previdenziali privati, come geometri, agenti di commercio, avvocati e giornalisti, il reddito di ultima istanza sarà garantito a coloro che “hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro” a causa del coronavirus. In questo caso le modalità di attuazione saranno fornite dal ministero del Lavoro.
Ammortizzatori sociali, l’Inps: già attive alcune misure
Per accedere agli ammortizzatori sociali, previsti dal decreto di marzo, le domande vanno sempre presentate all’Inps. Lo stesso Istituto sottolinea che “le procedure e la domanda per il bonus babysitter sono in fase di avvio”. Inoltre, in queste ore è attesa la circolare che disciplina la modalità di accesso alla cassa integrazione.
Analizzando il caso della cassa in deroga, destinata anche alle imprese con un solo dipendente, va specificato che è concessa dalla Regioni, ma a pagare è sempre l’Inps. Riguardo le tempistiche, gli ammortizzatori messi in campo dal governo coprono i periodi di riduzione e di sospensione del lavoro tra il 23 febbraio e il 31 agosto, per un massimo di 9 settimane.
Scadenze fiscali
Infine, soffermandosi, sul rinvio delle scadenza fiscali, è opportuno evidenziare che sono tutte automatiche. Di conseguenza non va fatta alcuna richiesta all’Agenzia delle entrate.
Non bisogna dimenticare però che, con l’eccezione delle province di Bergamo, Cremona, Lodi e Piacenza, il rinvio di ritenute, contributi e Iva riguarda solo le aziende con un fatturato inferiore ai 2 milioni di euro nel 2019.
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