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Come stanno orientando i loro investimenti gli italiani più facoltosi

(Gettyimages)

La crisi da coronavirus non frena l’interesse degli ultraricchi nei confronti degli investimenti finanziari. Anzi, per una quota consistente degli High Net Worth Individual italiani (persone con un patrimonio complessivo superiore al milione di dollari), l’attuale congiuntura potrebbe costituire un buon momento per incrementare la propria esposizione verso le attività finanziarie. 

E’ quanto emerge dall’UBS Investor Sentiment realizzata da UBS Global Wealth Management, la ricerca globale – realizzata su base trimestrale – che analizza la fiducia di investitori High Net Worth e degli imprenditori di tutto il mondo rispetto all’andamento economico del proprio paese e dei mercati internazionali.

Gli investitori italiani hanno registrato un grado di fiducia e anche di ottimismo superiore rispetto alla media degli investitori di tutto il mondo, nonostante le difficoltà del momento del Paese. Più in generale, gli investitori e gli imprenditori facoltosi del nostro Paese restano ottimisti sul lungo periodo, malgrado il brusco calo della fiducia a breve termine a causa del coronavirus. 

Nel dettaglio circa la metà (il 52%) degli investitori facoltosi italiani non prevede di effettuare modifiche al proprio portafoglio, il 37% addirittura si attende di incrementare i suoi investimenti e solo il 12% dice di voler ridurre la quota di patrimonio investita.

Per circa un terzo degli intervistati (il 31%) anzi, sarebbe un buon periodo per investire in azioni e il 57% dice di voler attendere fino a quando le azioni non saranno scese ulteriormente. Solo il 12% è convinto che non sia il momento giusto perché ci troviamo all’interno di un bear market.

Il 72% predilige una gestione attiva allo scopo di battere i benchmark di mercato. E tra le strategie per fronteggiare rischi ribassisti vengono indicati nell’ordine: la diversificazione geografica (38%), la diversificazione tra asset class (33%), la ricerca di azioni e obbligazioni di qualità (33%).

L’83% vorrebbe in questo momento un maggior supporto da parte del suo consulente finanziario o private banker, ma solo il 63% ha discusso degli impatti di Covid-19 sul portafoglio.

Con riferimento a quest’ultimo tema, la maggiore parte degli investitori facoltosi (il 36%) si attende che la fase acuta della crisi sanitaria ed economica da Coronavirus sarà alle spalle solo a settembre. Per il 32% la fase peggiore sarà superata a giugno e per un altro 14% a dicembre 2020. Ma per un 18% sarà necessario arrivare al 2021.

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