Articolo tratto dal numero di Forbes di maggio
Con l’avvento della fase 2 di gestione dell’emergenza molto potrebbe cambiare. In questo scenario
i servizi di welfare aziendale di Eudaimon rappresentano l’aiuto su cui grandi imprese e Pmi possono fare affidamento.
“Soggetti come noi sono e saranno motore di sviluppo”, dice l’ad Alberto Perfumo
Le risposte alla pandemia da coronavirus possono venire anche dal welfare aziendale. Subito, come dimostra l’ampio e imprevisto ricorso allo smart working in settori trasversali all’intero spettro dei lavori che svolgono gli italiani, e nel medio periodo, come lasciano immaginare i vuoti drammaticamente scoperti dall’isolamento forzato in cui siamo piombati durante gli ultimi mesi della nostra vita. A immaginare e insieme voler scoprire in prima persona in che modo queste risposte si andranno configurando nell’originale società italiana è Alberto Perfumo, fondatore e amministratore delegato di Eudaimon, un team di professionisti del welfare aziendale che da 18 anni confeziona bouquet di servizi su misura dedicati a grandi imprese, Pmi, associazioni datoriali e sindacati.
“Durante le prime settimane della pandemia le aziende si sono giustamente focalizzate su come garantire adeguata protezione sanitaria a dipendenti e collaboratori sul luogo di lavoro”, spiega Perfumo, e constata: “In quel momento era pertanto impossibile parlare di altro; poi, però, è cominciata la fase del ricorso massiccio allo smart working ed è a quel punto che abbiamo cercato, con i primi webinar a marzo, di informare circa tutte le possibilità offerte dal welfare aziendale”. Eudaimon ha anche costruito un pacchetto di servizi ad hoc per fare fronte all’emergenza Covid-19.
Oltre allo smart working, tra i servizi più richiesti (e già offerti da Eudaimon ai suoi clienti) ce ne sono sostanzialmente tre. Lezioni online per bambini e ragazzi, perché, prosegue l’ad, “dove non arriva la scuola, cercando sempre di evitare il sovraccarico cognitivo, siamo in grado di offrire, grazie a piattaforme ludico-didattiche, momenti di formazione, per esempio, imparando le lingue o ripassando la matematica”. Ci sono poi i servizi agli anziani e alle persone con disabilità, “che eroghiamo in collaborazione con la nostra rete di fornitori e cooperative sociali”, come spesa a casa, altro genere di commissioni di primaria necessità e videochiamate per garantire assistenza a 360 gradi. Ed è “cresciuto il ricorso al supporto psicologico, con particolare attenzione ai soggetti più fragili”.
Ma con l’avvento della cosiddetta fase 2 di gestione dell’emergenza molto potrebbe cambiare. Per esempio, “i campus estivi potrebbero saltare e con tutte le ferie forzate consumate in questi giorni quali scenari si prospettano per i genitori tra luglio e agosto?”, si domanda il numero uno di Eudaimon. Oppure ancora: “Come affrontare le consuete campagne mediche di prevenzione a settembre e in che misura ricorrere alla telemedicina dal momento in cui gli spostamenti sono limitati?”. Insomma, si intuisce che “potrebbero aprirsi ulteriori spazi e ambiti di intervento per il welfare aziendale, anche se è ancora presto per prospettare qualcosa di definitivo”, puntualizza Perfumo. “Sono comunque temi aperti sui quali occorre ragionare insieme agli imprenditori già oggi se non vogliamo scoprirci impreparati domani”. Paradossalmente è in un momento ricco di incertezze come l’attuale, in cui tuttavia per senso di responsabilità nei confronti degli italiani e del paese non è ammissibile rinunciare alla progettualità, che Eudaimon ha riscoperto la sua marcia in più ereditata dal punto fermo di una storia quasi ventennale. Perfumo non si riferisce esclusivamente al fatto, pur degno di considerazione, che “con i nostri clienti e fornitori, molti dei quali li conosciamo da diversi anni, abbiamo riscoperto un vero e proprio senso di comunione di fronte alle sfide”; ma anche a quello che a ben vedere è un vero e proprio tratto distintivo del metodo Eudaimon: il “coaching”, ovvero la vocazione alla guida e all’accompagnamento del cliente di fronte alle sconfinate possibilità di configurazione dei servizi richiesti o ancora soltanto desiderati. Un attributo che sarà vitale nello scenario, prospettato da Perfumo, di quando ci riavvicineremo alla normalità, che sarà “complicato per molti settori già oggi in difficoltà da un punto di vista sociale ed economico”.
Quando l’urgenza di vivere una ripresa sarà ancora più pressante di quanto non sia avvertita già oggi, il welfare aziendale di realtà come Eudaimon avrà, inoltre, un altro asso nella manica su cui poter fare affidamento: il legame con il territorio dove, secondo Perfumo, “soggetti come noi sono e saranno motore di sviluppo” grazie al legame con privati, istituzioni e cooperative che già li aiuta a configurare una ricca offerta di servizi, e specie di fronte a quelle necessità cui lo Stato da solo può sempre meno garantire risposte efficaci di cui i bisogni di minori e anziani sono solo l’epifenomeno più chiaro e frequente. Senza dimenticare, conclude l’ad, “la dote straordinaria che il welfare aziendale porta sempre con sé, cioè il fatto che investimenti in questo ambito non sono soggetti né al cuneo fiscale né a quello contributivo. Speriamo, da questo punto di vista, che la sensibilità della classe politica cresca sempre di più, ci sia una costante accelerazione nell’adozione di provvedimenti che liberano il potenziale del welfare aziendale e non soltanto misure spot o stanziamenti isolati”.
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