Voci che si rincorrono, smentite che arrivano altrettanto forti. Il presunto interesse di Bernard Arnault, patron del gruppo LVMH, nonché terzo nella classifica dei miliardari 2020 di Forbes, per il Milan continua ad essere tema di discussione tra i tifosi rossoneri. E riemerge quasi ogni mese, complice anche le prestazioni non proprio esaltanti della squadra allenata da Pioli.
Già dall’estate 2019 sono spuntate le voci sull’interesse del miliardario francese. E l’emergenza Covid non ha tuttavia spento le voci sull’affare, che sono tornate ora a farsi vive. Negli ultimi giorni sono andate anche oltre, con l’ipotesi di un miliardo messo sul tavolo per convincere Elliott e il contatto con Massimiliano Allegri per farlo tornare sulla panchina rossonera, su cui il tecnico livornese si è già seduto tra il 2010/11 e il 2013/14. La cifra permetterebbe al fondo statunitense di rientrare degli investimenti effettuati nel Milan, che ammontano a circa 500 milioni di euro fino al 2019 considerando i prestiti iniziali a Yonghong Li e i vari aumenti di capitale. Soldi che il fondo statunitense dovrà continuare ad investire nei prossimi anni, considerando che anche il bilancio al 30 giugno 2020 si sarebbe chiuso con un rosso di circa 100 milioni di euro.
Tuttavia, l’ipotesi della cessione a Bernard Arnault viene ogni volta rispedita al mittente, sempre con maggiore forza, da entrambe le parti. «Questo argomento è davvero un mistero. probabilmente è la sesta o la settima volta in sei anni che nego l’interesse nell’acquisizione di questo grande club», le parole di Arnault lo scorso gennaio. «Non c’è mai stato alcun contatto con il Milan. E non ci sarebbe alcun interesse, neppure in caso di contatto, ad investire nel Milan. Non rientra nelle nostre attività, il calcio come business non interessa la nostra famiglia. Mi spiace deludere chi avrebbe apprezzato un nostro investimento, ma non accadrà. Siamo già molto presenti in Italia, con marchi prestigiosi e migliaia di dipendenti, non abbiamo bisogno del Milan per espanderci», ha aggiunto il figlio Antoine. «Elliott smentisce categoricamente le voci riguardanti l’interesse di Bernard Arnault e del gruppo LVMH ad acquisire AC Milan. Elliott conferma che il Club non è in vendita», la nota del fondo Usa lo scorso settembre sulla vicenda.
Sullo sfondo, resta il tema stadio. La strada verso il nuovo San Siro sembra infatti essersi messa in discesa, dopo l’accordo tra Inter, Milan e il Comune di Milano sulle volumetrie per il progetto. Restano da definire alcuni dettagli in termini di “Pubblica Utilità”, su cui il Comune è chiamato ad esprimersi, ma i club hanno aggiornato i piani rispondendo a tutti i dubbi di Palazzo Marino. L’obiettivo, annunciato anche dal presidente rossonero Paolo Scaroni, è che i lavori «possano iniziare nella primavera del 2021», con il nuovo stadio che vedrebbe la luce nel 2024. Ma già il via definitivo al progetto porterebbe al Milan un asset non di poco conto, senza considerare il progetto dell’area circostante il nuovo stadio. In sostanza, un nuovo elemento importante in fase di eventuale trattativa con qualche investitore interessato al club: tema che può così cambiare le carte in tavola per il futuro dei rossoneri.
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