Tratto dal numero di giugno di Forbes Italia
Mantenere inalterata la capacità produttiva e fiscale e il livello di occupazione sono le priorità per il sistema Paese. Come farlo? Con un piano armonizzato e progressivo a tutela e rilancio del sistema Italia per un Rinascimento 2.0. “Siamo di fronte a una crisi multidimensionale senza precedenti”, commenta Roberto Prioreschi, managing director di Bain & Company per Italia, Grecia e Turchia.
“Combattiamo a livello globale con un nemico invisibile e quasi del tutto sconosciuto che ha colto impreparati anche i Paesi più organizzati e avanzati e le cui conseguenze, dall’emergenza sanitaria immediata, si tradurranno rapidamente, e in parte si stanno già traducendo, in un’impasse economica di rilevanza mondiale”. In questo contesto, il principale obiettivo deve essere quello di mantenere inalterata la produzione nazionale e il gettito fiscale e contributivo, per garantire un adeguato sostegno alla spesa pubblica non comprimibile (sanità, pensioni e pubblico impiego) e, nel contempo, salvaguardare l’attuale livello occupazionale, garantendo di conseguenza la tenuta della domanda e del sistema industriale. “Solo con un piano progressivo ma chiaro, condiviso, immediato”, puntualizza Prioreschi, “con iniziative concrete di riavvio, differenziate per settore, geografia, impatto sul Pil possiamo pensare di reagire alla crisi”.
È chiaro che le misure finanziarie da adottare hanno proporzioni rilevanti e in linea con la perdita attesa del Pil che oggi ammontano a circa 400-500 miliardi. “Uno shock economico e finanziario di tale dimensione non può essere sostenuto singolarmente dai Paesi della Ue. È necessario uno sforzo condiviso e unitario”. È inoltre evidente che per preparare un piano di riapertura e ripartenza del nostro sistema economico è necessario identificare soluzioni differenziate e su misura da applicare ai singoli macro settori e per tipologia di azienda, secondo una macro classificazione merceologica che include infrastrutture, energia e servizi a rete, turismo, alimentare, moda, arredamento, industria meccanica, aerospazio e difesa, costruzioni, beni di largo consumo, retail, farmaceutico, telecomunicazioni.
Per ognuno di questi comparti, Bain ha elaborato delle proposte concrete adattabili alle diverse aziende come tasselli integrabili in un ambizioso ma realistico piano di rilancio nazionale. “Noi siamo convintamente a disposizione del Governo, delle istituzioni, delle aziende e degli stakeholder per aiutare a ricostruire e rilanciare il nostro Paese con un piano operativo per un Rinascimento 2.0”, conclude Prioreschi. La situazione può quindi trasformarsi in un’opportunità per le aziende per far evolvere i propri business model, accelerando alcuni trend già in atto e creandone di nuovi. Secondo il Bain Brief Back to work, mai come ora è cruciale saper conciliare resilienza, adattabilità e previsioni. Questo è il momento di adottare nuove strategie e una mentalità da startupper, ponendosi le stesse domande di un founder: ‘quali sono i bisogni del consumatore da soddisfare?’; ‘dov’è questa domanda e come posso configurare il business per soddisfarla, pensando a supply chain, produzione, service operations e distribuzione?’. “Due dati per chiudere” ricorda Prioreschi “oltre il 50% delle aziende Fortune 500 sono state fondate in una fase di recessione e oltre il 70% del divario tra aziende di successo e quelle perdenti è creato in periodi di crisi… quindi grandi opportunità per chi saprà coglierle”.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .