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Come Intesa Sanpaolo supporta pmi e startup

Articolo di Alessandro Dall’Onda tratto dal numero di Forbes di luglio 2020. Abbonati

Anna Roscio, responsabile sales & marketing imprese, nella Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo conosce profondamente il sistema delle Pmi e ha l’obiettivo di sviluppare i progetti del gruppo per il supporto e la crescita delle 200mila imprese clienti della banca, con fatturato annuo fino a 350 milioni di euro. Forbes Italia l’ha intervistata.

Appena il tempo di sedersi nel nuovo ufficio e subito è arrivata la pandemia. Una bella sfida, no?

Una grande sfida! Il blocco totale delle attività produttive, le difficoltà di Pmi e famiglie, il lavoro a distanza per la sicurezza di clienti e dipendenti hanno reso necessario riprogrammare velocemente tutto, rivedere i processi di lavoro, accelerare la digitalizzazione. E tuttavia abbiamo saputo dare risposte in tempi rapidi: è stata la nostra grande forza.

Le banche sono state al centro dell’iniziativa del governo con i suoi primi decreti. Quali sono state le prime sue mosse e quelle di Intesa Sanpaolo che è la banca-sistema?

Abbiamo capito subito che serviva dare liquidità alle imprese e intervenire per sostenerne i bilanci, avviando la sospensione delle rate dei finanziamenti a medio/lungo termine, iniziativa poi ripresa nel decreto Cura Italia di marzo. Abbiamo stanziato subito 15 miliardi, poi innalzati a 50, per finanziamenti a breve sia in formula rateale a 18 mesi -1 giorno, e poi allungato fino a 72 mesi, con il decreto Liquidità, con garanzia del Fondo Centrale o Sace. In questo caso, abbiamo scelto di integrare le soluzioni del governo, introducendo il pre-ammortamento fino a 36 mesi, per garantire liquidità necessaria ai pagamenti urgenti. Eccezionali i numeri registrati in questi mesi: 170mila moratorie alle imprese, finanziamenti a breve prorogati a 20mila imprese per 3 miliardi, oltre a importanti volumi di erogazioni. E alle imprese che hanno continuato a investire, in Italia e all’estero anche durante la pandemia, abbiamo erogato 200 milioni di euro di finanza strutturata e bond e circa 100 milioni per l’internalizzazione. A favore delle categorie abbiamo siglato accordi con Confcommercio e Confartigianato, con misure straordinarie per il turismo, come la sospensione delle rate fino a 24 mesi. Abbiamo già molte richieste, erogate o prossime all’erogazione, per sostenere con Sace le imprese più grandi e i campioni delle filiere produttive.

Nonostante il gran lavoro dovuto all’emergenza, avete continuato anche l’attività consueta come per esempio il sostegno all’innovazione?

Le misure di emergenza sono state prioritarie in questi mesi, ma abbiamo dato continuità ai nostri progetti: in particolare la digitalizzazione del rapporto tra banca e impresa, fondamentale per il futuro. Questa crisi tocca tutti i settori, con eccezione per l’alimentare, l’agricoltura, il largo consumo e la farmaceutica. Ora è necessario confrontarsi con un contesto completamente diverso, in cui fare i conti con le esigenze di crescita aziendale, patrimonializzazione, sviluppo dimensionale attraverso le aggregazioni, evoluzione dei modelli di business e riconversioni industriali. Intesa Sanpaolo affianca con operazioni di finanza strutturata e basket bond le Pmi che si stanno attrezzando, il progetto deve essere sistemico per pensare a nuovi investimenti in circular economy, alla transizione verso il green deal, al potenziamento di industria 4.0.

Il programma B Heros realizzato su Sky in collaborazione con Intesa Sanpaolo ha avuto una partecipazione di startup molto interessante. Che piani avete per questo settore?

Le startup di B Heroes sono l’esempio dell’Italia che va avanti e che continua a fare progetti: Intesa Sanpaolo sostiene circa 2.700 startup innovative, oltre il 25% di quelle italiane. Queste imprese sono in grado di sostenere l’occupazione giovanile e gli investimenti innovativi necessari all’evoluzione dell’economia: i soci fondatori sono spesso under 35 e la loro propensione all’investimento è circa otto volte superiore a quella delle società di capitali italiane. Ecco il perché del nostro impegno, anche grazie alla collaborazione con B Heroes. E a quelle che saranno selezionate dal programma, a settembre, Intesa Sanpaolo dedicherà insieme a Borsa Italiana una Lounge Elite con la finalità di costruire un programma di accelerazione finanziaria.

Come funziona il modello Elite Lounge?

È un acceleratore della crescita che aiuta gli imprenditori nel miglioramento dei processi di governance, dei modelli di business, nel passaggio generazionale. Non necessariamente implica un programma di quotazione, ma è un percorso di due anni di formazione altamente qualificata che ha coinvolto dall’avvio della nostra collaborazione con Borsa Italiana 120 imprese. A luglio, si svolgerà una lounge interamente digitale, al passo con i tempi. Avremo un modulo dedicato al Resilience Plan per supportare in modo tempestivo le imprese nel riorganizzare la strategia e l’analisi del proprio fabbisogno finanziario per affrontare un contesto stravolto dall’impatto dell’emergenza sanitaria ed economica e impostare così un new normal.

Tra l’altro uno dei vostri strumenti per sostenere le imprese è il basket bond. È apprezzato?

È uno strumento di finanza innovativa, per Pmi che intendono investire sulla propria crescita, guardando ai processi di governance e alle proprie persone, per dare valore al futuro dell’impresa. La soluzione va oltre il mero credito bancario con servizi accessori e personalizzati, anche intangibili, per accompagnare le Pmi verso strumenti di finanza, con un advisory importante, che normalmente sono riservati solo alle grandi imprese. Ed è sicuramente uno strumento apprezzato: nonostante il periodo di emergenza abbiamo sostenuto e rilasciato bond anche durante i mesi di lockdown.

Oggi uno dei grandi temi è la sostenibilità e l’economia green e circolare. Come si sta muovendo la prima banca italiana?

Intesa Sanpaolo ha dedicato un plafond all’economia circolare e presto lanceremo iniziative in logica Esg che, insieme al green, sono grandi acceleratori della crescita ma soprattutto sono un fatto culturale. Lo spirito che alimenta tutte le iniziative di Intesa Sanpaolo è lavorare con le imprese per favorire lo sviluppo di una cultura della sostenibilità, che riguarda l’ambiente, la governance, la formazione e il capitale umano. Non solo finanza quindi, ma modelli di avvicinamento e di advisory verso la sostenibilità, il pilastro su cui si poggiano oggi le valutazioni degli investitori.

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