Elio D’Anna (fondatore e presidente di European School of Economics) – courtesy European School of Economics
Articolo apparso sul numero di settembre 2020 di Forbes. Abbonati
“Ho immaginato una scuola che insegni che sognare è la cosa più reale che ci sia; una scuola che spieghi alla nuova generazione di leader che l’economia è l’arte di sognare”. È con questo spirito che Elio D’Anna (71 anni) ha deciso di fondare negli anni ‘80 l’European School of Economics (Ese), una business school privata, di ordinamento e validazione britannica (è l’unica realtà italiana riconosciuta tra le Uk Listed Bodies).
Nata con l’obiettivo di essere una scuola internazionale pronta all’attuale cambiamento sociale che prevede, come racconta lo stesso D’Anna, “una nuova età dell’ozio creativo, in cui prevarrà l’avventura creativa al movimento fisico”. Per questo L’European School of Economics è una vera e propria “culla etnica dell’istruzione”. Puntando sull’incontro di diverse culture, conta sei sedi in tutto il mondo (Roma, Milano, Firenze, Londra, Madrid e New York) e si è sempre concentrata su un settore ben preciso: quello dell’economia, della finanza e del management.
Come evidenzia Donatella Lorato, direttrice del campus lombardo, “la nostra mission è unica: offrire alle nuove generazioni una formazione diversa che stravolge il sistema formativo italiano tradizionale e nozionistico, per proporre percorsi più deduttivi, in pieno stile britannico”. L’Ese offre tre tipi di percorsi, tutti in lingua inglese: i corsi bachelor triennali, i programmi master post-laurea e i corsi di specializzazione. Senza contare l’aggiunta di una serie di attività collaterali extra accademiche (come ad esempio le visite nelle aziende di riferimento) e l’esperienza intra-campus (ovvero la possibilità di continuare un determinato step formativo in un’altra sede dell’istituto).
Oltre a puntare su una formazione su campo, garantita dall’esperienza di una faculty internazionale (imprenditori e professionisti del settore), la forza principale di Ese è essere “una scuola dell’Essere, capace di capovolgere l’intero sistema educativo e di preparare le cellule di una nuova umanità” aggiunge sorridendo D’Anna. Un istituto studente-centrico, in grado di esaltare le skill dei propri studenti e di ricordargli “la loro unicità, la loro responsabilità e la creatività. Aspetti che gli permetteranno di governare prima se stessi e poi il mondo che li circonda”. Ese prende spunto dalla maieutica di Socrate e dalla saggezza formativa dei vari maestri greci e latini del passato. Non a caso, il programma Exduco (termine latino che deriva dal verbo ex-ducere, che significa “portare fuori”, o meglio, “far venire fuori”), permette agli studenti di diventare loro stessi docenti.
Conta un numero limitato di studenti – massimo 15 studenti per classe – anche in virtù del costo e, soprattutto, della dura prova di selezione. L’idea del less is more, tra l’altro, durante il periodo di lockdown imposto dal Covid-19 “è stato traslato in ‘small classes big care’. Durante quei mesi, infatti, abbiamo chiuso il Campus e continuato a fare lezioni, esami, webinar (con aziende di spicco) e corsi in modo totalmente digitale e online. Siamo rimasti tutti soddisfatti”, dice la Lorato.
Ma, il 24 agosto la scuola ha riaperto i battenti e il 21 settembre partiranno tutti i corsi. “Quest’anno abbiamo avuto più iscrizioni del solito a Milano, dove in periodo di pandemia abbiamo dato vita a Eselux: un dipartimento dedicato al fashion & luxury, nato con lo scopo di essere un punto di osservazione sul mondo moda e lusso”, conclude la Lorato.
Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI .
Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI .