Articolo apparso sul numero di settembre 2020 di Forbes. Abbonati
Per molti anni gli agenti immobiliari hanno inseguito il prodotto, invece di aver cura del cliente. Gli intermediari fino agli anni ’80 si trovavano a vendere ciò che capitava: talvolta ville e attici da 5 miliardi di lire, molto più spesso mono e bilocali da 100 milioni. Ma le richieste e le esigenze di venditori e acquirenti delle due tipologie erano e sono completamente diverse. Dalla seconda metà degli anni ’80 alcuni pionieri hanno immaginato e realizzato società di consulenza immobiliare dedicate solo alle residenze esclusive e a chi può beneficiarne. Tra queste Tirelli & Partners, azienda fondata nel 1987 specializzata in immobili di prestigio in Italia e nel mondo. “Volevamo rispondere alle problematiche di imprenditori, grandi professionisti e manager, un pubblico abituato a ricevere un servizio di qualità”, spiega il fondatore Marco Tirelli.
L’intuizione si rivelò corretta e la società si è strutturata nel tempo per fornire una consulenza a 360 gradi: “Siamo un atelier che cerca di risolvere i problemi immobiliari dei clienti che ci affidano un incarico in ambito residenziale, direzionale, retail, ospitality e investment”.
Tirelli & Partners pubblica dal 2003 l’Osservatorio delle Residenze Esclusive, che è considerato il miglior report del mercato di fascia alta. “Il nostro Osservatorio è così riconosciuto che istituti di ricerca e concorrenti utilizzano come benchmark per classificare le residenze di lusso il valore di un milione di euro da noi prescelto come parametro 17 anni fa”.
Una definizione fondamentale per mettere in prospettiva quello che è oggi il segmento dell’immobiliare di lusso in Italia: secondo i dati disponibili, in Italia nel 2019 le transazioni di residenze di prestigio sono state 3.614, pari allo 0,62% delle transazioni totali. Una percentuale molto piccola se paragonata, ad esempio, agli Usa, Paese nel quale è considerato di lusso il 10% delle transazioni. “Non esistono dati ufficiali relativi alla suddivisione territoriale delle transazioni, ma è ragionevole assegnare a Milano il ruolo di città leader italiana per numero di compravendite sopra il milione di euro. La nostra stima è che circa un terzo delle transazioni in questione avvengano qui, dunque 1.200 all’anno”. È chiaro che un segmento con queste dimensioni subisce l’influenza di eventi esterni, a cominciare dalla pandemia in corso, in maniera molto diversa dal mercato complessivo: “Per quanto la domanda si possa contrarre, è difficile che riesca a ridursi sotto all’offerta, dal momento che Milano è oggi considerata tra le 15 città più influenti nel mondo e pertanto sugli immobili cittadini si riversa, oltre alla domanda locale e a quella italiana, anche una considerevole domanda internazionale”. In particolare grazie all’entrata in vigore della cosiddetta flat tax, norma che agevola gli stranieri che vogliono trasferire la propria residenza in Italia: “Nel biennio 2018-2019 a Milano il 50% delle compravendite di residenze sopra ai 3 milioni e 2/3 dei contratti di locazione sopra i 100mila euro annui hanno coinvolto persone che hanno usufruito della norma in questione”.
La lungimiranza mostrata nell’anticipare il mercato nella seconda metà degli anni ’80, è divenuta oggi attenzione alla responsabilità civile dell’impresa. Tirelli & Partners è oggi una delle 500 Società benefit italiane, cioè società che perseguono una o più finalità di beneficio comune e che si impegnano a operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità e ambiente, diventando la prima società immobiliare italiana ad acquisire la certificazione di B Corp, la più importante certificazione internazionale indipendente sulle performance sociali e ambientali dell’azienda. “Guardandole da certo punto di vista tutte le aziende sono uguali: sono fatte di persone, strutture, prodotti, servizi, tecnologie. Ciò che distingue un’impresa è lo scopo ultimo per il quale essa esiste. Il profitto per noi non è un fine, ma lo strumento grazie al quale possiamo garantirci nel tempo il raggiungimento dei nostri veri obiettivi. Operiamo per la felicità delle persone e per testimoniare con il lavoro quotidiano che l’impresa è un organismo sociale, chiamato a operare per il bene comune. Se vogliamo che il mondo resti un luogo accogliente per tutti occorre che le aziende diventino forza positiva di cambiamento ridefinendo le priorità che ne guidano l’azione: il benessere delle persone, la coesione sociale e la rigenerazione dei sistemi naturali devono diventare il cuore dei paradigmi economici a prova di futuro”.
Tra gli esempi concreti di questa visione aziendale c’è l’importanza di garantire l’equità di remunerazione all’interno del team di Tirelli & Partners e l’obiettivo di essere società a zero emissioni. “Fra il più pagato e il meno pagato da noi non può esserci un moltiplicatore maggiore di sette il che implica un bonus di fine anno per riallineare eventualmente il rapporto. È un modo per riconoscere l’importanza che ogni persona ha nel perseguimento del successo economico dell’impresa. Sul fronte ambientale, oltre all’utilizzo di materiali e tecnologie eco-friendly, monitoriamo le nostre emissioni e le compensiamo creando una foresta responsabile la cui cura viene affidata a famiglie che traggono dalle nostre piante il loro sostentamento”.
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