La pandemia ha cambiato le nostre vite. Cosa ritroveremo una volta usciti dal tunnel? Dipende dalla tela che stiamo tessendo in questi mesi. Tutto sommato, la precedente aveva parecchi strappi, e ce ne lamentavamo. E allora: meno nostalgie e più progetti di rinascita.
Di questo parliamo nella serie di video interviste “Il Fattore R. Riscrivere x Rinascere”
La serie prende il via con Carlo Ratti che solleva la domanda: “Quale sarà l’impatto della pandemia sull’università”? Nel video la risposta.
Ratti risponde nel duplice ruolo di docente nell’università numero uno al mondo (così QS World University Rankings): il Mit di Boston dove dirige il Senseable City Lab di Boston. Ratti è inoltre fondatore e partner dell’omonimo studio con sede a Torino e diramazioni a Londra e New York. Lo studio si è occupato del concept architettonico del nuovo Campus dell’Università Statale di Milano, nel distretto dell’innovazione Mind, ex area Expo.
Un uomo, Ratti, che è la sintesi delle città in cui vive perché “Torino mi ha educato all’arte e all’architettura, e forse al rigore. Boston all’avanguardia, Londra alla diversità. Di Torino Calvino scriveva: Torino è una città che invita al rigore, alla linearità, allo stile, alla logica. E attraverso la logica apre alla follia.”
Così come il concetto che innerva il Campus vede dialogare l’antico con l’alta tecnologia. Il campus si svilupperà intorno a cinque corti circondate da altrettanti edifici in mattoni in un tributo alla tradizione architettonica milanese e in modo specifico alla Ca’ Granda, la antica e prestigiosa sede centrale della Statale.
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