Dopo mesi di tira e molla e di battaglie mediatiche, Veolia mette a segno l’avanzata finale per l’acquisizione e integrazione di Suez, la connazionale francese sempre attiva nel campo gestione delle acque e dei rifiuti e seconda nel suo mercato di riferimento solo proprio alla multinazionale guidata da Antoine Frerot che, sulla scia dell’entusiasmo dell’accordo, sta vedendo le sue azioni volare del 9% al Paris Euronext.
Concordata al prezzo di 20,50 euro per ogni azione Suez, l’opa lanciata da Veolia per l’acquisizione del restante 70,1% di Suez dà vita a un campione globale di trasformazione ecologica, con un fatturato di circa 37 miliardi di euro, annunciano in una nota congiunta le due società. “L’accordo consentirà la costruzione del campione del mondo di trasformazione ecologica attorno a Veolia, offrendo alla Francia un player di riferimento in un settore che è probabilmente il più importante di questo secolo”, dichiara Frerot, ceo di Veolia. Che aggiunge: “Questo accordo è vantaggioso per tutti: garantisce il futuro a lungo termine di Suez in Francia in un modo che preserva la concorrenza e garantisce posti di lavoro. Tutte le parti interessate in entrambi i gruppi sono quindi vincitori. Il tempo del confronto è finito, è iniziato il tempo della combinazione”.
Soddisfatto anche Philippe Varin, presidente di Suez: “Abbiamo chiesto una soluzione negoziata per molte settimane e oggi abbiamo raggiunto un accordo di principio che riconosce il valore di Suez. Saremo vigili per garantire che siano soddisfatte le condizioni per raggiungere un accordo finale che porre fine al conflitto tra le nostre due società e offrire prospettive di sviluppo”.
Retroscena
Prima di arrivare al tanto atteso accordo di oggi, il rapporto tra le due società è stato un vero e proprio braccio di ferro. Dopo che Veolia ha acquisito il 29,9% di Suez dall’azienda energetica francese Engie, la società di Philippe Varin ha resistito più del voluto all’opa lanciata sulla quota rimanente. Tanto che, oltre ad aver più volte rassicurato “che Suez non sarebbe stata smantellata in seguito all’acquisizione”, Veolia ha anche dovuto alzare la posta in gioco, portandola dai 18 euro per azione – proposti a ottobre 2020 (e rispediti al mittente) – agli attuali 20,50 euro per azione.
Dettagli dell’accordo
Oltre a stabilire che la proprietà della Suez risultante dall’accordo sarà di un gruppo di azionisti, inclusi partner finanziari di entrambi i gruppi e di dipendenti, e che la maggioranza degli azionisti sarà francese, è stato deciso che i nuovi azionisti di Suez dovranno sottoscrivere gli impegni sociali per quattro anni dalla chiusura dell’Opa e che dovranno impegnarsi a mantenere le loro posizioni a lungo termine. L’ambito della società saranno le attività idriche comunali e rifiuti solidi di Suez in Francia (tra cui Cirsee, il principale centro di ricerca in Francia), nonché le attività di Suez in particolare in acqua e nelle seguenti aree geografiche: Italia (compresa la partecipazione in Acea), Repubblica Ceca, Africa (inclusa Lydec), Asia centrale, India, Cina, Australia e le attività digitali e ambientali globali (Ses).
Ma non è tutto. Inoltre, si prevede la risoluzione degli accordi con Cleanaway riguardo la cessione delle attività in Australia (soggetta alle attività di Sydney) – e da sempre ritenuta essenziale per Veolia – la sospensione di ogni altra cessione significativa, che consente a Veolia di acquisire in particolare tutte le attività designate come strategiche in il suo progetto di documento di offerta depositato l’8 febbraio presso l’Autorité des marchés financiers.
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