Il giorno in cui il primo presidente miliardario d’America è entrato in carica, l’esponente della classe media Joe Biden è salito a bordo di un treno dell’Amtrak diretto nel Delaware dalla Union Station di Washington DC. Allora aveva il modesto patrimonio che ci si poteva aspettare da chi ha trascorso la sua vita adulta come funzionario eletto: 2,5 milioni di dollari, composti principalmente da pensioni e beni immobili. Ma Biden stava per passare all’incasso. Alla fine del 2017, infatti, lui e sua moglie Jill avevano guadagnato 11,1 milioni di dollari. Quindi hanno incassato 4,6 milioni l’anno successivo, poi 1 milione nel 2019 e 630mila nel 2020.
La storia di come Biden è diventato un uomo ricco sulla scia della sua vicepresidenza, sfruttando la sua fama per vendere libri e tenere discorsi, è stata raccontata molte volte. Ma uno sguardo più attento alla matematica fa sorgere una domanda che non è mai stata posta: perché Biden non è ancora più ricco? Se qualcuno inizia con un patrimonio netto di 2,5 milioni dollari e guadagna 17,3 milioni mentre i mercati salgono, ti aspetti di trovarlo con una fortuna superiore agli 8 milioni. Che cosa è successo, quindi, ai soldi di Biden? Bene, 7 milioni di dollari hanno coperto le tasse, altri 1,3 milioni sono andati in beneficenza, 180mila dollari sono serviti per pagare il personale domestico e si stima che 80mila dollari siano andati agli interessi sui mutui. Eliminate queste voci, però, siamo ancora qualche milione sopra il patrimonio netto stimato di Biden.
C’è la possibilità che Biden, che condivide la sua fortuna con la moglie Jill, ne abbia regalata un po’ ad altri membri della famiglia. O, forse, ha semplicemente speso tutto. Per avere oggi un patrimonio di 8 milioni di dollari, come suggeriscono l’analisi dei rapporti di divulgazione finanziaria di Biden, i documenti di proprietà e i guadagni di carriera, il presidente avrebbe dovuto spendere una media di circa 2mila dollari al giorno nei quattro anni dopo la fine della sua vicepresidenza.
La Casa Bianca non ha risposto alle molteplici richieste di commento sui soldi di Joe Biden.
Si può imparare molto su come un presidente potrebbe gestire le finanze del paese da come ha gestito le proprie. Donald Trump, del resto, proviene da un partito che si vanta del conservatorismo fiscale, ma chiunque abbia una conoscenza anche superficiale della sua storia finanziaria – fatta di enormi debiti che finanziano attività lussuose, molte delle quali fallite – avrebbe potuto dire fin dall’inizio che non era il tipo di persona che avrebbe guardato con attenzione al bilancio nazionale. E non l’ha fatto: i deficit sono aumentati del 68% anche prima della pandemia, in gran parte grazie a un massiccio taglio delle tasse di cui hanno beneficiato i ricchi e le società.
Le priorità di Biden sono diverse. Sembra determinato a dare soldi alla classe media piuttosto che ai ricchi. Ha già approvato un disegno di legge per la ripresa dal Covid da 1.900 miliardi di dollari e ha appena annunciato nuova spesa per altri 6mila miliardi. Tuttavia, uno sguardo dettagliato alle sue finanze personali suggerisce che lui e Trump hanno qualcosa in comune. A entrambi non dispiace contrarre debiti e amano spendere liberamente. Quindi non ci si deve sorprendere se il debito statunitense continua a salire.
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Il nonno di Biden era un dirigente della American Oil. Suo padre ha provato una serie di attività, ma sono tutte fallite e la famiglia è caduta in disgrazia. In seguito ha ottenuto un lavoro come venditore di auto. Tuttavia, Joe Biden non era interessato a un percorso di carriera sicuro. All’inizio degli anni ’60, da studente dell’università del Delaware, fece una domanda ai suoi amici: “Dopo la laurea accettereste un posto garantito alla DuPont, con un buon stipendio iniziale e un lavoro a vita, ma con uno salario mai superiore a 40mila dollari all’anno (equivalenti a circa 350mila dollari oggi)? Oppure preferireste un lavoro a metà dello stipendio, senza garanzie, ma senza limiti ai soldi che potreste guadagnare? Quale dei due prendereste?” La risposta era chiara per Biden: ha detto ai suoi amici che avrebbe preferito rischiare.
Dopo essersi laureato in legge, Biden ha scommesso su se stesso, prendendo in prestito denaro dalla banca che ha finanziato l’attività di venditore d’auto di suo padre per avviare il proprio studio nel centro di Wilmington, nel Delaware. Ma non era un grande risparmiatore. Dopo che lo studio ha vinto il suo primo grande caso, Biden ha ricevuto un assegno di 5mila dollari. Lui e sua moglie Neilia, un’insegnante, li hanno prontamente spesi per un letto a baldacchino, un set da pranzo e una scrivania. “Il conto era notevole, forse più dell’assegno, ma lo erano anche i mobili”, ha scritto Biden nel suo libro di memorie del 2007, Promises To Keep. “Questa è stata la nostra avventura e Neilia era così sicura del nostro futuro”.
Quel futuro incluse rapidamente una piccola collezione di beni immobili. Nell’arco di circa sei mesi, Biden acquistò tre case, tra cui una su 80 acri di terreno nel Maryland, dove aveva il grande sogno di sviluppare un giorno un complesso familiare per i suoi genitori e fratelli. Per farlo, prese soldi in prestito dal suocero e altro denaro dalle banche, mentre lui e Neilia trovarono inquilini e affittarono le proprietà. Biden, sua moglie e i figli piccoli vivevano in una casetta per la quale non pagavano alcun affitto, in cambio della gestione di una vicina piscina del country club. Anche dopo aver riscosso gli affitti, però, i soldi erano pochi. Lo stesso Biden ha riconosciuto nelle sue memorie: “Ero in costante pericolo di non farcela”.
La cosa, però, non gli impediva di sognare ancora più in grande. Dopo un tragico incidente d’auto nel 1972, che uccise sua moglie Neilia e sua figlia, Biden acquistò una nuova casa per lui e i suoi ragazzi, pagando 185mila dollari (equivalenti a 930mila dollari di oggi) per una villa dei DuPont da 930 metri quadrati a Wilmington. Al momento dell’acquisto, lo stipendio di Biden come senatore era di circa 43mila dollari all’anno. Nel corso degli anni il presidente ha rifinanziato frequentemente la casa, assumendo mutui per importi di gran lunga superiori a quanto originariamente pagato. Biden ha venduto la villa nel 1996 per 1,2 milioni di dollari e ha acquistato un terreno nelle vicinanze per 350mila. Ha costruito una nuova casa sul terreno, poi ha proceduto a rifinanziarla regolarmente.
Biden ha fatto studiare i suoi tre figli in scuole private e college, utilizzando denaro preso in prestito. “La proprietà della casa è ciò che permette alla maggior parte parte delle famiglie della classe media di risparmiare e di costruire un patrimonio. Per molti, è anche il modo per mandare tuo figlio al college: usandola come garanzia per i prestiti”, ha spiegato Biden a un evento del 2015 per il dipartimento delle Politiche abitative e dello sviluppo urbano. “È così che ho portato i miei figli al college”. Nel 2001, quando sua figlia Ashley era una studentessa alla Tulane University, Biden era in difficoltà per almeno una mezza dozzina di prestiti, per un totale di oltre 700mila dollari.
Se si guardano queste mosse da una prospettiva aziendale, non hanno molto senso. Biden si stava allargando troppo, senza risparmiare o investire molto denaro. Ma se la si guarda da una prospettiva di qualità della vita, una certa logica c’è: Joe era un uomo della classe media che voleva vivere uno stile di vita di classe superiore, godendosi le grandi case e mandando i suoi figli a studiare in scuole costose. Così ha preso in prestito grandi somme. “Negli Stati Uniti di oggi la maggior parte delle persone, anche con grandi redditi, è a corto di liquidità”, afferma Megan Gorman, avvocato e managing partner di una società di pianificazione finanziaria per individui con un patrimonio elevato, che funge anche da collaboratore di Forbes. “Quando si guardano le dichiarazioni dei redditi dei Biden, quello che si vede è una coppia che, nel corso della sua vita, ha accumulato pensioni, assicurazioni sulla vita, alcuni risparmi. E questo non è il piano tipico di un individuo con un patrimonio molto elevato”.
Dopo che Joe Biden è diventato vicepresidente, ha ricevuto un reddito extra per pagare la sua casa. Con una mossa trumpiana, avrebbe affittato un cottage nella sua proprietà di Wilmington, per 26.400 dollari all’anno, agli agenti dei servizi segreti incaricati di proteggerlo.
Ben presto è arrivata maggiore liquidità, poiché Joe e Jill Biden hanno iniziato a scrivere libri e tenere discorsi. L’ex vicepresidente ha ricevuto un redditizio incarico da professore all’università della Pennsylvania. Assieme ai maggiori guadagni, però, è arrivata anche una maggiore spesa. Nel 2017, i Biden hanno pagato 8.600 dollari per i lavoratori domestici, secondo le loro dichiarazioni dei redditi. Entro il 2020, quella cifra era salita a 95.250 dollari. Un portavoce della Casa Bianca non ha risposto a una richiesta di commento sul tipo di personale impiegato dai Biden. I coniugi hanno distribuito 1,3 milioni di dollari a più di due dozzine di enti di beneficenza, comprese organizzazioni come la United Jewish Federation of Chicago e la Beau Biden Foundation for the Protection of Children. Hanno anche pagato un mutuo e due linee di credito.
Per onorare una promessa di lunga data fatta alla moglie, Biden ha sborsato 2,7 milioni di dollari nel giugno 2017 per una casa estiva di 450 metri quadrati a Rehoboth Beach, nel Delaware. Si è rivelato un investimento decente: la casa ora vale circa 3,4 milioni di dollari, in aumento di circa il 25% rispetto a quanto pagato quattro anni fa, grazie all’aumento dei valori delle case durante la pandemia.
Ma i Biden non sembrano aver fatto molto altro per far crescere la loro fortuna attraverso gli investimenti. Sebbene Biden si sia impegnato a non investire in singoli titoli per evitare conflitti etici nel suo lavoro, ha anche evitato di puntare su fondi comuni di investimento diversificati, partecipazioni che gli esperti di etica raccomandano spesso per evitare conflitti di interesse. Una dichiarazione finanziaria del 2019 mostra che i Biden avevano meno di 200mila dollari in fondi comuni, detenuti all’interno di una rendita variabile. Il resto della loro fortuna era diviso tra conti correnti, conti pensionistici statali, polizze assicurative sulla vita e holding per le loro attività di scrittori e conferenzieri. Quindi, non partecipando molto al mercato, hanno perso guadagni in azioni che avrebbero potuto aggiungere altri milioni alla loro fortuna.
Nel più recente rapporto di divulgazione finanziaria di Biden, presentato a maggio, il presidente ha dichiarato denaro liquido su conti correnti e pensioni per un valore compreso tra 1,2 milioni e 2,9 milioni di dollari. Se si prendessero solo i suoi 17,3 milioni di guadagni e si sottraessero tutti gli 11,8 milioni di spese note – tasse, detrazioni di beneficenza, costi di alloggio e così via – rimarrebbero 5,5 milioni. Dal momento che la dichiarazione finanziaria di Biden mostra contanti e fondi pensionistici per un valore tra 1,2 e 2,9 milioni – molto meno, quindi, di 5,5 milioni -, ciò suggerisce che Biden ha impiegato altrove almeno 2,6 milioni di dollari. Una possibilità, si diceva, sono i regali alla sua famiglia. Le leggi fiscali federali consentono alle coppie di consegnare 30mila dollari all’anno a chiunque senza doverlo segnalare.
Se Joe e Jill Biden dessero il massimo ai loro due figli, Hunter e Ashley, insieme ai loro nipoti, il totale potrebbe ammontare a oltre 200mila dollari all’anno. Biden avrebbe anche potuto fare ulteriori donazioni a enti di beneficenza al di fuori degli Stati Uniti, che non sarebbero comunque apparse nella sua dichiarazione dei redditi. Nel 2018, ad esempio, i Biden hanno donato 25mila dollari a un ente di beneficenza britannico legato al principe Harry.
O forse hanno semplicemente speso tutto, godendosi i loro soldi senza pensare in modo troppo strategico. I Biden hanno installato una nuova piscina nella loro casa di Rehoboth nel 2017. I rivenditori di piscine locali hanno suggerito che potrebbe essere costata più di 75mila dollari. Nel 2019, il Washington Post ha riferito che i Biden stavano anche affittando una villa con 5 camere da letto a McLean, in Virginia, per una cifra stimata di 20mila dollari al mese.
Anche se i Biden continuassero a spendere liberamente, è improbabile che a un certo punto finiscano i soldi. Potrebbero infatti spendere 2mila dollari al giorno per i prossimi otto anni e comunque uscire dal potenziale secondo mandato con oltre 2 milioni, proprio come nel 2017. Ancora una volta, poi, sarebbero in grado di tenere discorsi e scrivere libri, pronti per nuovi incassi.
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