Finalmente ci siamo. Dopo settimane di ritardi e lamentele, nella giornata di ieri sono stati disposti i pagamenti dei contributi a fondo perduto riconosciuti in via automatica dal decreto Sostegni bis a favore degli operatori economici già beneficiari del contributo previsto dal primo decreto Sostegni. A renderlo noto è lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze che, in una nota ufficiale, sottolinea che verranno destinati 5,2 miliardi di euro a 1,8 milioni di partite iva.
Spettante esclusivamente ai soggetti con partita Iva attiva al 26 maggio 2021 (data di entrata in vigore del decreto Sostegni bis), il nuovo contributo verrà corrisposto dall’Agenzia delle Entrate con la stessa modalità che il beneficiario aveva richiesto per il precedente (bonifico postale o bancario o compensazione sotto forma di credito d’imposta).
Nel dettaglio, si tratta di: 1,77 milioni di bonifici per un totale di 5 miliardi di euro che verranno accreditati, in modo automatico, direttamente sui conti correnti delle partite iva che avevano richiesto e ricevuto l’aiuto previsto dal primo decreto Sostegni; e 38mila crediti di imposta per circa 166 milioni di euro che vengono riconosciuti, sempre in via automatica, agli operatori che avevano scelto questa modalità di erogazione.
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Bonifici decreto Sostegni Bis: le critiche per i ritardi
Prima della comunicazione ufficiale del Mef, sono state diverse le lamentele poste alla macchina burocratica italiana. Sia per le tempistiche, visto che il decreto sostegni bis è stato approvato quasi un mese fa, sia per la promessa mancata dallo stesso ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco. Il quale, durante un’audizione del 7 giugno, aveva confermato il meccanismo automatico ed annunciato che i bonifici sarebbero partiti il 16 giugno.
Aspetto che, oltre a non essersi verificato, ha scatenato le critiche di Confersecenti. “È urgente fare chiarezza sulle cause del mancato arrivo, per procedere poi alla rapida risoluzione di un blocco che sta mettendo in difficoltà molte imprese. Anche perché, in molti casi, il nuovo ritardo si somma a ritardi precedenti: ci sono attività che ancora attendono contributi a fondo perduto previsti dal primo Sostegni o addirittura dal Ristori. L’inizio della stagione estiva, con i segnali incoraggianti che stiamo registrando, non deve fare passare in secondo piano i ristori attesi. Anzi: visto il pesante indebitamento contratto dalle imprese durante la pandemia – quasi 200 miliardi, tra prestiti e debiti con il fisco – è vitale che i contributi del Sostegni Bis ed i precedenti vengano immediatamente sbloccati, per fornire alle imprese la liquidità necessaria alla ripartenza”, aveva evidenziato in un comunicato l’associazione italiana.
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